Geografie sottratte. L’occupazione territoriale delle basi NATO

Questo contributo tratta della complessa relazione tra dismissione, riuso e patrimonio culturale delle basi NATO, evidenziando come molte di esse, in disuso a causa delle evoluzioni tecnologiche, possano essere convertite in spazi civili e culturali. Lo studio si estende alle strategie militari attuali, con un focus sulla rapida trasformazione, tra il 2022 e il 2024, che ha coinvolto alcune aree geografiche per l’ampliamento di basi strategiche e le operazioni di deterrenza in risposta al conflitto tra Russia e Ucraina. In Italia, le principali basi NATO testimoniano il ruolo storico e strategico del paese, con impatti economici, sociali e ambientali, che riflettono le complesse dinamiche tra sicurezza, sovranità e sviluppo locale. Se dismesso, questo patrimonio potrebbe quindi essere riqualificato, mantenendo viva la memoria storica, favorendo un dialogo interculturale e contribuendo a una riflessione più ampia sulla cultura della pace e sulle trasformazioni geopolitiche del nostro tempo.