Neppure Dio può far sì che non sia stato ciò l’evento già passato, scrive Aristotele. Eppure resta che qualcosa è accaduto, scrive Eugenio Montale. La filosofia contemporanea, nella sua apicalità teorica, per affermare che tutto è fluidità procedurale, sa di dover superare anche quell'ultimo residuo di eternità che è il tempo «definitivamente passato». Tuttavia, questo superamento rimane un «boccone» indigesto per i contesti non filosofici. Perché? Una parte dell'articolo indaga questa incapacità di metabolizzare; l'altra affronta l'apicalità speculativa di cui sopra, analizzando l'eterno ritorno dell'identico di Friedrich Nietzsche e la concezione attualistica del passato di Giovanni Gentile. Rileggendo l'uno alla luce dell'altro, la riflessione mostra che entrambi contengono il doppio movimento logico della «fluidificazione» del tempo e della sua «ricristallizzazione»: l'astratto, in quanto tale, come non superato (Gentile) e la forma dell'essere impressa nel divenire (Nietzsche) si presentano come condizioni per fluidificare il tempo nell'identità di voluto e volere, passato e passare. Si può quindi concludere che è questo duplice movimento di fluidificazione-ricristallizzazione che a rendere difficoltoso il superamento filosofico della permanenza del passato per i contesti non filosofici.

Sulla permanenza del passato On the Permanence of the Past

nicoletta cusano
2025-01-01

Abstract

Neppure Dio può far sì che non sia stato ciò l’evento già passato, scrive Aristotele. Eppure resta che qualcosa è accaduto, scrive Eugenio Montale. La filosofia contemporanea, nella sua apicalità teorica, per affermare che tutto è fluidità procedurale, sa di dover superare anche quell'ultimo residuo di eternità che è il tempo «definitivamente passato». Tuttavia, questo superamento rimane un «boccone» indigesto per i contesti non filosofici. Perché? Una parte dell'articolo indaga questa incapacità di metabolizzare; l'altra affronta l'apicalità speculativa di cui sopra, analizzando l'eterno ritorno dell'identico di Friedrich Nietzsche e la concezione attualistica del passato di Giovanni Gentile. Rileggendo l'uno alla luce dell'altro, la riflessione mostra che entrambi contengono il doppio movimento logico della «fluidificazione» del tempo e della sua «ricristallizzazione»: l'astratto, in quanto tale, come non superato (Gentile) e la forma dell'essere impressa nel divenire (Nietzsche) si presentano come condizioni per fluidificare il tempo nell'identità di voluto e volere, passato e passare. Si può quindi concludere che è questo duplice movimento di fluidificazione-ricristallizzazione che a rendere difficoltoso il superamento filosofico della permanenza del passato per i contesti non filosofici.
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