Il diritto d’asilo si configura come una delle istituzioni giuridiche più esposte alla tensione tra tutela dei diritti fondamentali e affermazione della sovranità statale. Nato come strumento individuale di protezione contro la persecuzione, esso è stato progressivamente riconvertito in un filtro politico-istituzionale volto a regolare – e in ultima analisi scoraggiare – le mobilità indesiderate. In questo processo, l’asilo si è trasformato da spazio di protezione a meccanismo selettivo di contenimento. Le politiche di contenimento, in particolare, hanno incentivato l’esternalizzazione delle procedure di asilo, spostando di fatto l’accesso alla protezione al di fuori delle frontiere giurisdizionali degli Stati. Questa esternalizzazione non solo compromette la possibilità per le persone di esercitare il diritto d’asilo, ma rischia di svuotarlo sostanzialmente, privandolo di efficacia. Questo contributo adotta un approccio critico e multilivello. Esamina l’erosione del diritto d’asilo attraverso un’analisi integrata delle norme giuridiche, delle pratiche amministrative e della giurisprudenza, nel quadro del diritto internazionale, del diritto dell’Unione europea e degli ordinamenti interni. L’obiettivo non è soltanto descrivere le trasformazioni in atto, ma interrogare le categorie giuridiche sottostanti, mettere in luce le contraddizioni sistemiche e indagare le potenzialità di resistenza insite nel diritto stesso. L’indebolimento del diritto d’asilo non rappresenta dunque solo una tendenza normativa, ma il sintomo di una crisi più profonda che investe lo Stato di diritto e le fondamenta della protezione dei diritti umani.
La deriva del diritto d’asilo nell’architettura internazionale: l’impatto delle politiche emergenziali e securitarie
C. Di Stasio
2025-01-01
Abstract
Il diritto d’asilo si configura come una delle istituzioni giuridiche più esposte alla tensione tra tutela dei diritti fondamentali e affermazione della sovranità statale. Nato come strumento individuale di protezione contro la persecuzione, esso è stato progressivamente riconvertito in un filtro politico-istituzionale volto a regolare – e in ultima analisi scoraggiare – le mobilità indesiderate. In questo processo, l’asilo si è trasformato da spazio di protezione a meccanismo selettivo di contenimento. Le politiche di contenimento, in particolare, hanno incentivato l’esternalizzazione delle procedure di asilo, spostando di fatto l’accesso alla protezione al di fuori delle frontiere giurisdizionali degli Stati. Questa esternalizzazione non solo compromette la possibilità per le persone di esercitare il diritto d’asilo, ma rischia di svuotarlo sostanzialmente, privandolo di efficacia. Questo contributo adotta un approccio critico e multilivello. Esamina l’erosione del diritto d’asilo attraverso un’analisi integrata delle norme giuridiche, delle pratiche amministrative e della giurisprudenza, nel quadro del diritto internazionale, del diritto dell’Unione europea e degli ordinamenti interni. L’obiettivo non è soltanto descrivere le trasformazioni in atto, ma interrogare le categorie giuridiche sottostanti, mettere in luce le contraddizioni sistemiche e indagare le potenzialità di resistenza insite nel diritto stesso. L’indebolimento del diritto d’asilo non rappresenta dunque solo una tendenza normativa, ma il sintomo di una crisi più profonda che investe lo Stato di diritto e le fondamenta della protezione dei diritti umani.| File | Dimensione | Formato | |
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