Il contributo analizza la vicenda decisa dalla Corte d’appello di Roma 6 maggio 2025, n. 1661, soffermandosi su tre tematiche rilevanti per inquadrare il regime di tutela del lavoro carcerario inframurario, con attenzione al tema della sufficienza della retribuzione. Si prendono le mosse dalla natura del lavoro carcerario e dal regime di rotazione tra i detenuti per approdare alle implicazioni giuridiche sul decorso della prescrizione per i differenziali retributivi. Infine, ci si sofferma sulla disciplina della compensazione delle spese di lite nel contenzioso che coinvolge i lavoratori-detenuti, da cui deriva un vulnus nei confronti di una categoria particolarmente vulnerabili, proponendo – sui diversi profili citati – una lettura critica dei recenti orientamenti della giurisprudenza di legittimità` e merito.
La sufficienza della retribuzione nel lavoro carcerario: un test di resistenza sistemica
MALZANI F.
2025-01-01
Abstract
Il contributo analizza la vicenda decisa dalla Corte d’appello di Roma 6 maggio 2025, n. 1661, soffermandosi su tre tematiche rilevanti per inquadrare il regime di tutela del lavoro carcerario inframurario, con attenzione al tema della sufficienza della retribuzione. Si prendono le mosse dalla natura del lavoro carcerario e dal regime di rotazione tra i detenuti per approdare alle implicazioni giuridiche sul decorso della prescrizione per i differenziali retributivi. Infine, ci si sofferma sulla disciplina della compensazione delle spese di lite nel contenzioso che coinvolge i lavoratori-detenuti, da cui deriva un vulnus nei confronti di una categoria particolarmente vulnerabili, proponendo – sui diversi profili citati – una lettura critica dei recenti orientamenti della giurisprudenza di legittimità` e merito.| File | Dimensione | Formato | |
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