Il presente articolo propone una metodologia operativa per la valutazione del rischio di incidentalità veicolare, applicata alle S.S.36 (del lago di Como e dello Spluga) e 38 (dello Stelvio), con l’obiettivo di stimare i fattori che lo influenzano e supportare, di conseguenza, la pianificazione degli interventi da parte dei gestori della rete stradale. La metodologia si articola in tre fasi principali: (i) definizione dell’area di studio, (ii) acquisizione dei dati (cartografici, sugli incidenti, sul traffico e sulle caratteristiche infrastrutturali) e (iii) screening della rete stradale (RNS). I dati vengono organizzati secondo lo standard ISO 39001:2012, seguito dall’applicazione di modelli di tipo statistico per stimare la frequenza e la severità degli incidenti. La combinazione di queste due componenti consente di calcolare il rischio di incidentalità, identificando i fattori che influenzano il rischio, quali la lunghezza del segmento, il traffico, il momento della giornata, la tipologia del terreno, l’uso del suolo, etc. I risultati sono validati tramite un confronto con i dati osservati ed evidenziano un maggiore rischio di incidenti nelle aree urbane e ad alta densità di traffico, offrendo spunti per interventi mirati.

Stima del rischio di incidentalità stradale

Stefano Raccagni;Roberto Ventura;Giulio Maternini;Benedetto Barabino
2025-01-01

Abstract

Il presente articolo propone una metodologia operativa per la valutazione del rischio di incidentalità veicolare, applicata alle S.S.36 (del lago di Como e dello Spluga) e 38 (dello Stelvio), con l’obiettivo di stimare i fattori che lo influenzano e supportare, di conseguenza, la pianificazione degli interventi da parte dei gestori della rete stradale. La metodologia si articola in tre fasi principali: (i) definizione dell’area di studio, (ii) acquisizione dei dati (cartografici, sugli incidenti, sul traffico e sulle caratteristiche infrastrutturali) e (iii) screening della rete stradale (RNS). I dati vengono organizzati secondo lo standard ISO 39001:2012, seguito dall’applicazione di modelli di tipo statistico per stimare la frequenza e la severità degli incidenti. La combinazione di queste due componenti consente di calcolare il rischio di incidentalità, identificando i fattori che influenzano il rischio, quali la lunghezza del segmento, il traffico, il momento della giornata, la tipologia del terreno, l’uso del suolo, etc. I risultati sono validati tramite un confronto con i dati osservati ed evidenziano un maggiore rischio di incidenti nelle aree urbane e ad alta densità di traffico, offrendo spunti per interventi mirati.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11379/628905
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