Lavoro e ambiente: sostenibilità e inclusione alla luce dell'art. 41 Cost. riformato

Il filone normativo europeo composto da Green Deal, Tassonomia Ue, procedure di attuazione dell’ESG, discipline sulla rendicontazione non finanziaria, di sostenibilità e sulla due diligence ha rafforzato il legame tra agire economico e diritto del lavoro, che ne dovrebbe arginare le derive, accompagnando le imprese nel percorso di just transition. Il diritto del lavoro nasce con una chiara ed evidente vocazione di tutela della persona rispetto alle asimmetrie di informazione e di potere a cui è esposta la parte “debole” del contratto. Tuttavia, nel tempo, arricchisce le proprie funzioni protettive volgendo lo sguardo all’ambiente esterno: prima, attraverso la normativa di prevenzione della salute e sicurezza sul lavoro e, ora, nel solco della svolta ambientalista della Costituzione. Il diritto del lavoro, che fa propri gli obiettivi europei di sicurezza, sostenibilità e inclusione sociale, può aiutare le organizzazioni, situate responsabilmente nei territori e lungo le catene del valore, a meglio gestire la “casa comune” di fronte agli stress imposti dalle condotte umane anche, come sancisce l’art. 9 Cost., nell’interesse delle future generazioni.