L’articolo commenta la riforma dei delitti contro la pubblica amministrazione attuata dalla l. 9.8.2024, n. 114, con particolare attenzione all’abrogazione del reato di abuso d’ufficio (art. 323 Cp) e alla ridefinizione del traffico di influenze illecite (art. 346-bis Cp). L’autore esamina le implicazioni costituzionali e politico-criminali della riforma, soffermandosi sulla sua compatibilità con gli obblighi di criminalizzazione derivanti dal diritto internazionale ed eurounitario, nonché sugli scenari che seguirebbero il riconoscimento da parte della Corte costituzionale di un eventuale inadempimento sopravvenuto. L’analisi comprende anche l’introduzione dell’art. 314-bis Cp (indebita destinazione di denaro o cose mobili, previsto dal d.l. 4.7.2024, n. 92, poi convertito nella l. 8.8.2024, n. 112), alla luce delle pregresse incertezze interpretative quanto alla definizione dei confini tra il peculato (art. 314 Cp) e l’abrogato abuso d’ufficio (art. 323 Cp), con attenzione alle pronunce giurisprudenziali intervenute. L’esame sottende una riflessione critica sul riassetto del sistema penale condotto dall’attuale maggioranza politica e sul conflitto fra potere esecutivo e magistratura, evidenziando il rischio di un’ulteriore deriva autoritaria nell’uso del diritto punitivo. Il commento si conclude sottolineando la natura politico-criminale della riforma, ritenuta contraria ai principi di ragionevolezza ed equità.
I delitti contro la pubblica amministrazione nel piano di torsione della giustizia penale. Aspetti costituzionali e politico-criminali della “riforma Nordio”
Perin, Andrea
2025-01-01
Abstract
L’articolo commenta la riforma dei delitti contro la pubblica amministrazione attuata dalla l. 9.8.2024, n. 114, con particolare attenzione all’abrogazione del reato di abuso d’ufficio (art. 323 Cp) e alla ridefinizione del traffico di influenze illecite (art. 346-bis Cp). L’autore esamina le implicazioni costituzionali e politico-criminali della riforma, soffermandosi sulla sua compatibilità con gli obblighi di criminalizzazione derivanti dal diritto internazionale ed eurounitario, nonché sugli scenari che seguirebbero il riconoscimento da parte della Corte costituzionale di un eventuale inadempimento sopravvenuto. L’analisi comprende anche l’introduzione dell’art. 314-bis Cp (indebita destinazione di denaro o cose mobili, previsto dal d.l. 4.7.2024, n. 92, poi convertito nella l. 8.8.2024, n. 112), alla luce delle pregresse incertezze interpretative quanto alla definizione dei confini tra il peculato (art. 314 Cp) e l’abrogato abuso d’ufficio (art. 323 Cp), con attenzione alle pronunce giurisprudenziali intervenute. L’esame sottende una riflessione critica sul riassetto del sistema penale condotto dall’attuale maggioranza politica e sul conflitto fra potere esecutivo e magistratura, evidenziando il rischio di un’ulteriore deriva autoritaria nell’uso del diritto punitivo. Il commento si conclude sottolineando la natura politico-criminale della riforma, ritenuta contraria ai principi di ragionevolezza ed equità.File | Dimensione | Formato | |
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