L’articolo prende le mosse dalla sentenza n. 215 del 2023 della Corte costituzionale, che ha dichiarato incostituzionale la legge di conversione del decreto-legge n. 73 del 2021. Su tale fonte aveva già avuto modo di pronunciarsi, in sede di promulgazione, il Presidente della Repubblica attraverso una lettera inviata ai Presidenti delle Camere e al Presidente del Consiglio dei ministri. L’intenzione del Capo dello Stato, con tale strumento di comunicazione non contemplato dalla Carta costituzionale, era quello di porre in luce l’opportunità (oltre che la necessità) che attraverso la legge di conversione non siano introdotte nell’ordinamento norme estranee alla fonte decretizia. La sentenza del Giudice costituzionale ribadisce la propria, costante, giurisprudenza in materia di omogeneità della legge di conversione del decreto-legge e arriva a sanzionare con la dichiarazione di incostituzionalità la legge di conversione. Dopo aver analizzato il ruolo che la Costituzione affida agli organi di garanzia rispetto ai controlli che sono chiamati a esercitare su quest’ultima fonte del diritto, si offre qualche riflessione attorno ai vizi che interessano il rapporto politico- costituzionale tra Governo e Parlamento e che producono i propri effetti sul sistema delle fonti del diritto.

I controlli in sede di conversione del decreto-legge

Alessandra Mazzola
2024-01-01

Abstract

L’articolo prende le mosse dalla sentenza n. 215 del 2023 della Corte costituzionale, che ha dichiarato incostituzionale la legge di conversione del decreto-legge n. 73 del 2021. Su tale fonte aveva già avuto modo di pronunciarsi, in sede di promulgazione, il Presidente della Repubblica attraverso una lettera inviata ai Presidenti delle Camere e al Presidente del Consiglio dei ministri. L’intenzione del Capo dello Stato, con tale strumento di comunicazione non contemplato dalla Carta costituzionale, era quello di porre in luce l’opportunità (oltre che la necessità) che attraverso la legge di conversione non siano introdotte nell’ordinamento norme estranee alla fonte decretizia. La sentenza del Giudice costituzionale ribadisce la propria, costante, giurisprudenza in materia di omogeneità della legge di conversione del decreto-legge e arriva a sanzionare con la dichiarazione di incostituzionalità la legge di conversione. Dopo aver analizzato il ruolo che la Costituzione affida agli organi di garanzia rispetto ai controlli che sono chiamati a esercitare su quest’ultima fonte del diritto, si offre qualche riflessione attorno ai vizi che interessano il rapporto politico- costituzionale tra Governo e Parlamento e che producono i propri effetti sul sistema delle fonti del diritto.
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