Abstract [IT]: Il contributo, connotandosi per la sua interdisciplinarietà, propone un’analisi delle moderne tecniche di profilazione della persona mediante i c.d. Big e Smart Data, finalizzate non soltanto alla “ricerca”, ma ad una vera e propria “costruzione” del consenso politico-elettorale. Lo scritto, in particolare, intende offrire al lettore delle nozioni tecniche preliminari per comprendere come oggi, nell’epoca dell’onlife, i dati personali rappresentino un vero e proprio valore economico e le tecniche di profilazione impiegate per la loro rielaborazione e il loro utilizzo possono produrre importanti conseguenze rispetto ai diritti e alle libertà della persona. Sul punto, ci si sofferma dapprima sulla divaricazione tra identità personale e profilo digitale – alla base di quello che Stefano Rodotà già tempo addietro aveva definito «il rischio di fraintendimenti dell’identità per effetto del divorzio tra mondo delle determinazioni consapevoli e mondo dell’elaborazione automatica» – per poi passare all’utilizzo della profilazione a scopi elettorali e concentrandosi, quindi, sul diritto-dovere di voto. L’attenzione, infine, sarà rivolta, in una prospettiva sistematica, alle origini del sistema politico nonché al crescente indebolimento del potere pubblico, all’affermazione di nuovi poteri privati (ancora una volta legati all’ambito del digitale) e alla c.d. disintermediazione democratica, con il rischio concreto di una perdita di coordinate dell’azione politica. Abstract [EN]: The paper, characterized for its inter-disciplinary nature, suggests an analysis of modern techniques of person profiling through the so-called Big and Smart Data, aimed not only at "research", but at a real political-electoral consensus "building". The paper, in particular, intends to offer the reader some preliminary technical notions in order to understand how today, in the onlife era, personal data represent a true economic value and the profiling techniques employed for their reprocessing and use can produce important consequences with respect to the rights and freedoms of the individual. Further to this point, this paper first dwells on the separation between personal identity and digital profile - the basis of what Stefano Rodotà long ago defined "the risk of misunderstanding of identity as a result of the divorce between the world of conscious determinations and the world of automatic processing" - and then moves on to the use of profiling for electoral purposes, consequently focusing, on the voting right/duty. Finally, the attention will turn, in a systematic perspective, to the origins of the political system as well as to the weakening of public power, the affirmation of new private powers, once again linked to the digital sphere, and the so-called "democratic disintermediation", with the real risk of losing the coordinates of the political action.
La costruzione del consenso politico-elettorale e l’utilizzo dei social media nell’epoca della “disintermediazione democratica”
marco ladu
2022-01-01
Abstract
Abstract [IT]: Il contributo, connotandosi per la sua interdisciplinarietà, propone un’analisi delle moderne tecniche di profilazione della persona mediante i c.d. Big e Smart Data, finalizzate non soltanto alla “ricerca”, ma ad una vera e propria “costruzione” del consenso politico-elettorale. Lo scritto, in particolare, intende offrire al lettore delle nozioni tecniche preliminari per comprendere come oggi, nell’epoca dell’onlife, i dati personali rappresentino un vero e proprio valore economico e le tecniche di profilazione impiegate per la loro rielaborazione e il loro utilizzo possono produrre importanti conseguenze rispetto ai diritti e alle libertà della persona. Sul punto, ci si sofferma dapprima sulla divaricazione tra identità personale e profilo digitale – alla base di quello che Stefano Rodotà già tempo addietro aveva definito «il rischio di fraintendimenti dell’identità per effetto del divorzio tra mondo delle determinazioni consapevoli e mondo dell’elaborazione automatica» – per poi passare all’utilizzo della profilazione a scopi elettorali e concentrandosi, quindi, sul diritto-dovere di voto. L’attenzione, infine, sarà rivolta, in una prospettiva sistematica, alle origini del sistema politico nonché al crescente indebolimento del potere pubblico, all’affermazione di nuovi poteri privati (ancora una volta legati all’ambito del digitale) e alla c.d. disintermediazione democratica, con il rischio concreto di una perdita di coordinate dell’azione politica. Abstract [EN]: The paper, characterized for its inter-disciplinary nature, suggests an analysis of modern techniques of person profiling through the so-called Big and Smart Data, aimed not only at "research", but at a real political-electoral consensus "building". The paper, in particular, intends to offer the reader some preliminary technical notions in order to understand how today, in the onlife era, personal data represent a true economic value and the profiling techniques employed for their reprocessing and use can produce important consequences with respect to the rights and freedoms of the individual. Further to this point, this paper first dwells on the separation between personal identity and digital profile - the basis of what Stefano Rodotà long ago defined "the risk of misunderstanding of identity as a result of the divorce between the world of conscious determinations and the world of automatic processing" - and then moves on to the use of profiling for electoral purposes, consequently focusing, on the voting right/duty. Finally, the attention will turn, in a systematic perspective, to the origins of the political system as well as to the weakening of public power, the affirmation of new private powers, once again linked to the digital sphere, and the so-called "democratic disintermediation", with the real risk of losing the coordinates of the political action.File | Dimensione | Formato | |
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