Il lavoro analizza criticamente gli ipotetici effetti che si potrebbero registrare nell’ambito della materia ambientale, laddove il Patto mondiale per l’ambiente, potenzialmente il primo atto internazionale cogente in tale settore, venisse approvato. In particolare, viene approfondito quanto disciplinato dall’art. 14 del Patto che sancisce l’essenziale ruolo degli attori non statali e delle entità subnazionali nell’attuazione dei prìncipi espressi (prevenzione, precauzione, sviluppo sostenibile e principio di non regressione in primis), conferendo loro uno specifico «ruolo vitale nella protezione dell’ambiente». L’analisi prosegue infine focalizzandosi sul “fattore di pressione”, un criterio localizzativo escludente dei territori in cui collocare gli impianti di smaltimento dei rifiuti, la cui approvazione è stata contestata in quanto non rientrante nell’alveo delle competenze regionali. L’approvazione del Patto mondiale e, in particolare, dell’art. 14, come si vedrà, potrebbe porre fine a questa dicotomia ancora irrisolta.

Le nuove prospettive della gestione dei rifiuti in Italia tra “fattore di pressione” e art. 14 del Patto mondiale per l’ambiente

Irene Abondio
2021-01-01

Abstract

Il lavoro analizza criticamente gli ipotetici effetti che si potrebbero registrare nell’ambito della materia ambientale, laddove il Patto mondiale per l’ambiente, potenzialmente il primo atto internazionale cogente in tale settore, venisse approvato. In particolare, viene approfondito quanto disciplinato dall’art. 14 del Patto che sancisce l’essenziale ruolo degli attori non statali e delle entità subnazionali nell’attuazione dei prìncipi espressi (prevenzione, precauzione, sviluppo sostenibile e principio di non regressione in primis), conferendo loro uno specifico «ruolo vitale nella protezione dell’ambiente». L’analisi prosegue infine focalizzandosi sul “fattore di pressione”, un criterio localizzativo escludente dei territori in cui collocare gli impianti di smaltimento dei rifiuti, la cui approvazione è stata contestata in quanto non rientrante nell’alveo delle competenze regionali. L’approvazione del Patto mondiale e, in particolare, dell’art. 14, come si vedrà, potrebbe porre fine a questa dicotomia ancora irrisolta.
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