La lettura in chiave “funzionale” del beneficio collaterale, offerta dalla Cassazione nel 2018, consolida l’esistenza della compensatio lucri cum damno (c.l.c.d.) e, delineando rinnovati confini applicativi, mostra nuove frontiere rispetto al danno differenziale quantitativo. Lo squilibrio, derivante dall’applicazione di criteri tabellari diversi per il calcolo della liquidazione dell’indennizzo e del risarcimento per una medesima menomazione psicofisica, merita di essere superato per raggiungere un risultato chiaro, trasparente, semplificato e rapido, oltre che per una nitida applicazione della c.l.c.d. Resta il danno complementare (o differenziale qualitativo).

L'attuale modello di compensatio lucri cum damno valido per il superamento del danno differenziale quantitativo

Ferrari, M
2021-01-01

Abstract

La lettura in chiave “funzionale” del beneficio collaterale, offerta dalla Cassazione nel 2018, consolida l’esistenza della compensatio lucri cum damno (c.l.c.d.) e, delineando rinnovati confini applicativi, mostra nuove frontiere rispetto al danno differenziale quantitativo. Lo squilibrio, derivante dall’applicazione di criteri tabellari diversi per il calcolo della liquidazione dell’indennizzo e del risarcimento per una medesima menomazione psicofisica, merita di essere superato per raggiungere un risultato chiaro, trasparente, semplificato e rapido, oltre che per una nitida applicazione della c.l.c.d. Resta il danno complementare (o differenziale qualitativo).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11379/553318
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