ITA: I Dattaro, detti anche Pizzafuoco, sono una nota famiglia di architetti cremonesi attiva dalla prima metà del XVI secolo. Ricerche pregresse hanno ben evidenziato il loro contributo nella città natia per poi discutere degli affidi conseguenti al ruolo di prefetto delle fabbriche assunto da Giuseppe (1590-1595) presso la corte mantovana di Vicenzo I. Meno attenzione è stata, invece, rivolta al periodo precedente l’ottenimento di tale incarico, anni nei quali, indagini archivistiche qui presentate, evidenziano un rapporto diretto di Giuseppe con il Bresciano e in particolare con i nobili Gambara. Signori delle terre di confine con il Cremonese, i Gambara, grazie a un’accorta politica matrimoniale e un indiscusso potere economico, coinvolgono il Dattaro in diversi cantieri, primo fra tutti quello della chiesa di Pontevico e, al contempo, lo introducono presso le corti dei rami cadetti dei Gonzaga. Il percorso di crescita professionale dell’architetto viene a delinearsi attraverso i resoconti fatti a Nicolò Gambara e la documentazione grafica prodotta. Sono dunque gli incarichi a Pomponesco, a Maleo, a Sabbioneta e, infine, a Casale Monferrato che conducono il Pizzafuoco a Mantova, il cui compito presso la corte viene discusso con brevi note dal ricco archivio gonzaghesco. Il quadro proposto, oltre ad aggiornare la biografia dell’architetto, vuole sottolineare l’importanza assunta da Brescia nella veicolazione del gusto artistico e architettoniche della seconda metà del Cinquecento in area Padana, facendo emergere il mecenatismo della famiglia Gambara. ENG: The well-known members of the Dattaro family (also called Pizzafuoco) worked in Cremona as architects since the first half of the Sixteenth century. Dattaro family architectural production in Cremona and Giuseppe activities in Mantua (1595-1590) have already been studied; little attention was instead paid to Giuseppe architectural tasks prior to his arrival at Vincenzo I Gonzaga court. Recent archival researches have highlighted contacts between Giuseppe and Brescia starting from the Seventies of the Sixteenth century; Giuseppe's letters and drawings were found in Gambara family archives. Gambara are a feudal lords family with extensive properties in the areas between Brescia and Cremona; their careful marriage policy made them one of the most important and powerful families of Venetian mainland territories. The letters that Giuseppe wrote to Nicolò Gambara describe his stays in Pomponesco, Maleo, Sabbioneta, up to Casale Monferrato; these documents provide interesting information about his professional background before arriving in Mantua. Nicolò also involved Giuseppe in some Brescia architectural projects, first of all the design of Pontevico church. Pizzafuoco's Mantuan years are also discussed with short notes from the rich Gonzaga archive. The paper aims at updating the biography of the architect, recognizing the importance of Gambara family patronage and, in general, the role of Brescia in the architectural context of the Northern part of Italy during the second half of the Sixteenth century.

Giuseppe Dattaro dei Pizzafuoco. Commesse bresciane e itinerari gonzagheschi in chiusura del XVI secolo

Elisa Sala
2021-01-01

Abstract

ITA: I Dattaro, detti anche Pizzafuoco, sono una nota famiglia di architetti cremonesi attiva dalla prima metà del XVI secolo. Ricerche pregresse hanno ben evidenziato il loro contributo nella città natia per poi discutere degli affidi conseguenti al ruolo di prefetto delle fabbriche assunto da Giuseppe (1590-1595) presso la corte mantovana di Vicenzo I. Meno attenzione è stata, invece, rivolta al periodo precedente l’ottenimento di tale incarico, anni nei quali, indagini archivistiche qui presentate, evidenziano un rapporto diretto di Giuseppe con il Bresciano e in particolare con i nobili Gambara. Signori delle terre di confine con il Cremonese, i Gambara, grazie a un’accorta politica matrimoniale e un indiscusso potere economico, coinvolgono il Dattaro in diversi cantieri, primo fra tutti quello della chiesa di Pontevico e, al contempo, lo introducono presso le corti dei rami cadetti dei Gonzaga. Il percorso di crescita professionale dell’architetto viene a delinearsi attraverso i resoconti fatti a Nicolò Gambara e la documentazione grafica prodotta. Sono dunque gli incarichi a Pomponesco, a Maleo, a Sabbioneta e, infine, a Casale Monferrato che conducono il Pizzafuoco a Mantova, il cui compito presso la corte viene discusso con brevi note dal ricco archivio gonzaghesco. Il quadro proposto, oltre ad aggiornare la biografia dell’architetto, vuole sottolineare l’importanza assunta da Brescia nella veicolazione del gusto artistico e architettoniche della seconda metà del Cinquecento in area Padana, facendo emergere il mecenatismo della famiglia Gambara. ENG: The well-known members of the Dattaro family (also called Pizzafuoco) worked in Cremona as architects since the first half of the Sixteenth century. Dattaro family architectural production in Cremona and Giuseppe activities in Mantua (1595-1590) have already been studied; little attention was instead paid to Giuseppe architectural tasks prior to his arrival at Vincenzo I Gonzaga court. Recent archival researches have highlighted contacts between Giuseppe and Brescia starting from the Seventies of the Sixteenth century; Giuseppe's letters and drawings were found in Gambara family archives. Gambara are a feudal lords family with extensive properties in the areas between Brescia and Cremona; their careful marriage policy made them one of the most important and powerful families of Venetian mainland territories. The letters that Giuseppe wrote to Nicolò Gambara describe his stays in Pomponesco, Maleo, Sabbioneta, up to Casale Monferrato; these documents provide interesting information about his professional background before arriving in Mantua. Nicolò also involved Giuseppe in some Brescia architectural projects, first of all the design of Pontevico church. Pizzafuoco's Mantuan years are also discussed with short notes from the rich Gonzaga archive. The paper aims at updating the biography of the architect, recognizing the importance of Gambara family patronage and, in general, the role of Brescia in the architectural context of the Northern part of Italy during the second half of the Sixteenth century.
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