Il termine translatio ha una vasta gamma di impieghi nel lessico romano. In particolare, nel campo della retorica definisce una pluralità di strumenti. Tra di essi, la constitutio translativa, uno status causae cui ricorrere per «trasferire» su altri le pretese della controparte. Al contempo, nel campo del processo privato, translatio qualifica uno strumento tecnico per sostituire una parte (translatio iudicii) o il giudice (mutatio iudicis) dopo la litis contestatio. La dottrina ritiene, perlopiù, che l’impiego del medesimo termine in ambiti diversi non indichi altro che una omonimia e non vi siano connessioni sostanziali. Scopo del presente contributo è riflettere su tale tesi e verificarne la validità.
La nozione di "translatio" tra retorica e processo civile romano
Giovanni Turelli
2021-01-01
Abstract
Il termine translatio ha una vasta gamma di impieghi nel lessico romano. In particolare, nel campo della retorica definisce una pluralità di strumenti. Tra di essi, la constitutio translativa, uno status causae cui ricorrere per «trasferire» su altri le pretese della controparte. Al contempo, nel campo del processo privato, translatio qualifica uno strumento tecnico per sostituire una parte (translatio iudicii) o il giudice (mutatio iudicis) dopo la litis contestatio. La dottrina ritiene, perlopiù, che l’impiego del medesimo termine in ambiti diversi non indichi altro che una omonimia e non vi siano connessioni sostanziali. Scopo del presente contributo è riflettere su tale tesi e verificarne la validità.File | Dimensione | Formato | |
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