Lo studio propone un primo bilancio di una sistematica catalogazione di elementi e motivi architettonici e decorativi di possibile matrice giuliesca negli edifici bresciani tra il secolo XVI e l’inizio del XVII, estesa per lo più a palazzi, ville e cascine oltre che ad alcuni ambiti dell’architettura religiosa e militare, mirando a valutare la fortuna dell'innovativo linguaggio architettonico introdotto da Giulio Romano a Mantova nel contesto urbano e territoriale bresciano, tema ad oggi assai poco esplorato. Attraverso i casi ritenuti più significativi, sono indagate l’eredità diretta del linguaggio di Giulio e quella mediata da suoi contemporanei e successori, le declinazioni elaborate dalle maestranze locali e la loro diffusione soprattutto in relazione alla committenza, in particolare le famiglie bresciane di antica nobiltà che più contribuirono a introdurre a Brescia gli influssi giulieschi, come attestato dal caso indagato dell'attività di Giuseppe Dattaro per la famiglia Gambara, in stretto contatto con i Gonzaga a Mantova.

La diffusione del linguaggio architettonico di Giulio Romano a Brescia tra XVI e inizio XVII secolo. Per un primo bilancio

Irene Giustina;Elisa Sala
2021-01-01

Abstract

Lo studio propone un primo bilancio di una sistematica catalogazione di elementi e motivi architettonici e decorativi di possibile matrice giuliesca negli edifici bresciani tra il secolo XVI e l’inizio del XVII, estesa per lo più a palazzi, ville e cascine oltre che ad alcuni ambiti dell’architettura religiosa e militare, mirando a valutare la fortuna dell'innovativo linguaggio architettonico introdotto da Giulio Romano a Mantova nel contesto urbano e territoriale bresciano, tema ad oggi assai poco esplorato. Attraverso i casi ritenuti più significativi, sono indagate l’eredità diretta del linguaggio di Giulio e quella mediata da suoi contemporanei e successori, le declinazioni elaborate dalle maestranze locali e la loro diffusione soprattutto in relazione alla committenza, in particolare le famiglie bresciane di antica nobiltà che più contribuirono a introdurre a Brescia gli influssi giulieschi, come attestato dal caso indagato dell'attività di Giuseppe Dattaro per la famiglia Gambara, in stretto contatto con i Gonzaga a Mantova.
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