Brescia, seconda città della Lombardia per dimensione demografica, è stata interessata negli ultimi vent’anni da una profonda trasformazione. Da città conosciuta esclusivamente come importante polo produttivo manifatturiero italiano, Brescia è lentamente ma profondamente mutata, nella sua struttura fisica e sociale, e anche nel modo in cui si pone come polo di riferimento per i 205 comuni della sua provincia. La forte vocazione industriale della città ha fatto sì che fosse interessata negli anni Ottanta e Novanta del XX secolo da processi di immigrazione che ne hanno fatto la prima città in Italia per la presenza percentuale di cittadini immigrati, oggi superiore al 18% della popolazione totale, nonostante il forte rallentamento impresso dalla crisi produttiva dell’ultimo decennio. La forte tradizione produttiva non ha solamente concorso alla costruzione di una comunità multietnica, ma ha anche lasciato sul territorio profonde ferite di carattere ambientale, con aree estese all’interno del tessuto urbano consolidato che necessitano di interventi di bonifica, laddove l’attività produttiva è stata dismessa; criticità che si vanno ad aggiungere a quelle che la accomunano a molte altre realtà urbane della pianura padana, quali l’inquinamento dell’aria e delle acque superficiali e sotterranee, il rumore, il rischio idrogeologico e il progressivo consumo di suolo legato alle previsioni di trasformazione. Anche la crisi del mercato immobiliare, che ha avuto negli anni 2012-2013 l’espressione più forte, ha favorito l’avvio di una profonda revisione delle politiche di governo del territorio, con l’obiettivo di tendere alla costruzione di una città ancora più verde e con una migliore qualità della vita, dotata di una mobilità adeguata, sempre più sicura e sostenibile, mantenendo comunque una grande attenzione al tema del lavoro e della dotazione di servizi, sia di scala urbana che territoriale, Obiettivo del presente paper è quello di illustrare sinteticamente processi di pianificazione e progetti di rigenerazione urbana che sono maturati in tale contesto, volti a conciliare la dimensione fisica delle trasformazioni con la dimensione sociale, per farne una città ancora più aperta e inclusiva.

Brescia e l’Agenda 2030: politiche e strategie per una città sempre più inclusiva, sicura e sostenibile

Michela Tiboni
;
2020-01-01

Abstract

Brescia, seconda città della Lombardia per dimensione demografica, è stata interessata negli ultimi vent’anni da una profonda trasformazione. Da città conosciuta esclusivamente come importante polo produttivo manifatturiero italiano, Brescia è lentamente ma profondamente mutata, nella sua struttura fisica e sociale, e anche nel modo in cui si pone come polo di riferimento per i 205 comuni della sua provincia. La forte vocazione industriale della città ha fatto sì che fosse interessata negli anni Ottanta e Novanta del XX secolo da processi di immigrazione che ne hanno fatto la prima città in Italia per la presenza percentuale di cittadini immigrati, oggi superiore al 18% della popolazione totale, nonostante il forte rallentamento impresso dalla crisi produttiva dell’ultimo decennio. La forte tradizione produttiva non ha solamente concorso alla costruzione di una comunità multietnica, ma ha anche lasciato sul territorio profonde ferite di carattere ambientale, con aree estese all’interno del tessuto urbano consolidato che necessitano di interventi di bonifica, laddove l’attività produttiva è stata dismessa; criticità che si vanno ad aggiungere a quelle che la accomunano a molte altre realtà urbane della pianura padana, quali l’inquinamento dell’aria e delle acque superficiali e sotterranee, il rumore, il rischio idrogeologico e il progressivo consumo di suolo legato alle previsioni di trasformazione. Anche la crisi del mercato immobiliare, che ha avuto negli anni 2012-2013 l’espressione più forte, ha favorito l’avvio di una profonda revisione delle politiche di governo del territorio, con l’obiettivo di tendere alla costruzione di una città ancora più verde e con una migliore qualità della vita, dotata di una mobilità adeguata, sempre più sicura e sostenibile, mantenendo comunque una grande attenzione al tema del lavoro e della dotazione di servizi, sia di scala urbana che territoriale, Obiettivo del presente paper è quello di illustrare sinteticamente processi di pianificazione e progetti di rigenerazione urbana che sono maturati in tale contesto, volti a conciliare la dimensione fisica delle trasformazioni con la dimensione sociale, per farne una città ancora più aperta e inclusiva.
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