Nelle due sentenze i giudici del lavoro hanno riconosciuto la corresponsione della Naspi (indennità di disoccupazione) ai detenuti che hanno svolto attività presso l’Amministrazione penitenziaria. Il ricorso promosso nei confronti dell’Ente previdenziale, e accolto dai Tribunali, affronta la delicata questione dell’organizzazione del lavoro all’interno degli Istituti di pena e l’assimilabilità dei periodi di inattività alla cessazione del rapporto oppure a una mera sospensione connessa con la fisiologica rotazione delle attività, che non integrerebbe il requisito della perdita involontaria del lavoro necessario per l’erogazione della suddetta indennità.
Lavoro a favore dell’amministrazione penitenziaria e Naspi: un orientamento da ripensare
MALZANI FRANCESCA
2020-01-01
Abstract
Nelle due sentenze i giudici del lavoro hanno riconosciuto la corresponsione della Naspi (indennità di disoccupazione) ai detenuti che hanno svolto attività presso l’Amministrazione penitenziaria. Il ricorso promosso nei confronti dell’Ente previdenziale, e accolto dai Tribunali, affronta la delicata questione dell’organizzazione del lavoro all’interno degli Istituti di pena e l’assimilabilità dei periodi di inattività alla cessazione del rapporto oppure a una mera sospensione connessa con la fisiologica rotazione delle attività, che non integrerebbe il requisito della perdita involontaria del lavoro necessario per l’erogazione della suddetta indennità.File | Dimensione | Formato | |
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