Le Sezioni Unite — sentenza 23 luglio 2019, n. 19883 — proseguono il faticoso dialogo con la Consulta e la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo con risultati che non paiono pienamente soddisfacenti: la lunga ed articolata sentenza qui in esame, infatti, pare, da un lato, irragionevolmente circoscrivere il fondamentale principio di legalità, che vincola lo «Stato» in qualsiasi attività ed in qualsiasi campo, incluso quello relativo all’adempimento di qualsiasi condanna giudiziale a qualsiasi titolo (non soltanto - diversamente da quanto deciso - con specifico riguardo agli indennizzi ex legge Pinto), dall’altro lato, sanzionare in modo inadeguato la violazione del medesimo principio.
Lo Stato condannato in sede giudiziale deve adempiere tempestivamente… sempre!
Giuseppe Finocchiaro
2019-01-01
Abstract
Le Sezioni Unite — sentenza 23 luglio 2019, n. 19883 — proseguono il faticoso dialogo con la Consulta e la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo con risultati che non paiono pienamente soddisfacenti: la lunga ed articolata sentenza qui in esame, infatti, pare, da un lato, irragionevolmente circoscrivere il fondamentale principio di legalità, che vincola lo «Stato» in qualsiasi attività ed in qualsiasi campo, incluso quello relativo all’adempimento di qualsiasi condanna giudiziale a qualsiasi titolo (non soltanto - diversamente da quanto deciso - con specifico riguardo agli indennizzi ex legge Pinto), dall’altro lato, sanzionare in modo inadeguato la violazione del medesimo principio.File | Dimensione | Formato | |
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