Il decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113, meglio conosciuto come “Decreto sicurezza” o “Decreto Salvini” (cui la legge di conversione 1° dicembre 2018, n. 132 ha conferito carattere di definitività) ha introdotto, tra l’altro, alcune novità che possono presentare profili di interesse per il penalista, avendo il legislatore definito nuove fattispecie incriminatrici, modificato reati già esistenti e messo mano ad alcuni istituti che, pur non rientrando strictu sensu nel campo del diritto penale, incidono significativamente sul diritto fondamentale alla libertà personale. Nella presente lavoro, l’Autore analizza le principali novità di interesse penalistico introdotte dal “Decreto sicurezza”, evidenziandone possibili profili di tensione con i principi costituzionali e sovranazionali che limitano la discrezionalità del legislatore ordinario.

Il "Decreto Sicurezza" 2018: i profili penalistici

Alberto Aimi
2019-01-01

Abstract

Il decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113, meglio conosciuto come “Decreto sicurezza” o “Decreto Salvini” (cui la legge di conversione 1° dicembre 2018, n. 132 ha conferito carattere di definitività) ha introdotto, tra l’altro, alcune novità che possono presentare profili di interesse per il penalista, avendo il legislatore definito nuove fattispecie incriminatrici, modificato reati già esistenti e messo mano ad alcuni istituti che, pur non rientrando strictu sensu nel campo del diritto penale, incidono significativamente sul diritto fondamentale alla libertà personale. Nella presente lavoro, l’Autore analizza le principali novità di interesse penalistico introdotte dal “Decreto sicurezza”, evidenziandone possibili profili di tensione con i principi costituzionali e sovranazionali che limitano la discrezionalità del legislatore ordinario.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11379/515525
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