Osservata in modo convenzionale, la storia dello sviluppo tecnologico nell’Italia dell’Ottocento è una rincorsa continua e affannata, un lungo elenco di ritardi rispetto alle nazioni guida e nel confronto con gli altri paesi inseguitori. Solo uscendo da questa prospettiva può emergere un’altra storia. Non più quella nei ritardi nel riconoscere le innovazioni migliori e nell’adottare le tecniche più promettenti, ma una storia di scelte altrettanto razionali, adeguate a una struttura produttiva e a una popolazione disseminata nelle campagne e nelle numerose città, a una certa configurazione delle risorse energetiche e della disponibilità di materie prime. Insomma alla storia di un paese che non somigliava per niente all’Inghilterra della fine del Settecento, e neanche al Belgio, alla Francia, e nemmeno alla valle del Reno. Data per acquisita la dinamica generale delle innovazioni tecniche nel mondo occidentale, che sono nate appunto per la maggior parte in Gran Bretagna e si sono riversate in seguito sui paesi continentali dai quali anche l’Italia le ha mutuate. Si esaminano invece le modalità concrete con le quali le nuove tecnologie si sono affacciate e hanno trovato posto nel contesto produttivo delle zone più pronte e reattive del nostro paese.

Alla ricerca delle macchine: trasformazioni tecnologiche endogene e importazione di innovazioni nell’Italia dell’Ottocento

Sergio Onger
2019-01-01

Abstract

Osservata in modo convenzionale, la storia dello sviluppo tecnologico nell’Italia dell’Ottocento è una rincorsa continua e affannata, un lungo elenco di ritardi rispetto alle nazioni guida e nel confronto con gli altri paesi inseguitori. Solo uscendo da questa prospettiva può emergere un’altra storia. Non più quella nei ritardi nel riconoscere le innovazioni migliori e nell’adottare le tecniche più promettenti, ma una storia di scelte altrettanto razionali, adeguate a una struttura produttiva e a una popolazione disseminata nelle campagne e nelle numerose città, a una certa configurazione delle risorse energetiche e della disponibilità di materie prime. Insomma alla storia di un paese che non somigliava per niente all’Inghilterra della fine del Settecento, e neanche al Belgio, alla Francia, e nemmeno alla valle del Reno. Data per acquisita la dinamica generale delle innovazioni tecniche nel mondo occidentale, che sono nate appunto per la maggior parte in Gran Bretagna e si sono riversate in seguito sui paesi continentali dai quali anche l’Italia le ha mutuate. Si esaminano invece le modalità concrete con le quali le nuove tecnologie si sono affacciate e hanno trovato posto nel contesto produttivo delle zone più pronte e reattive del nostro paese.
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