Eugenio Corecco e la questione del metodo nel diritto canonico

Il contributo di Eugenio Corecco al tema cruciale del metodo nel diritto canonico proviene, più che dalla sua ampiezza, dallo spirito innovativo e dall’originalità con cui seppe affrontare le diverse questioni. Grazie al suo apporto, ancora una volta il diritto canonico potrebbe, riprendendone piena padronanza, offrire i suoi strumenti e le sue categorie, mirabilmente adatte ad attraversare il transitorio, il particolare, l’eccezionale, l’esperienza umana nella sua complessità fin nella dimensione dell’eterno «verso una riformulazione delle ragioni del diritto che, da un lato, sappia mettere a frutto i praeiudicia, l’esperienza già vissuta e razionalmente valutata, su cui si fonda la tradizione senza la quale i passi si muovono nel vuoto, ma che dall'altro, evitando di assolutizzare tale profilo, sappia aprirsi ai problemi concreti del caso da decidere e alle nuove istanze della contemporaneità senza imprigionarla in schemi che alla prova si rivelino ormai inadatti».