Questo contributo interdisciplinare esplora la realtà della guerra aerea nelle città portuali della Liguria più pesantemente investite dai bombardamenti tra il 1940 e il 1945: Savona, Genova e La Spezia e le loro provincie. Confinante con la Francia e ricca di industrie, cantieri marittimi,basi navali e porti affollati, la Liguria divenne un Importante obiettivo bellico e subì danni ingenti. Malgrado le dichiarazioni retoriche della Direzione generale delle arti circa l’efficacia dei provvedimenti di tutela delle opere d’arte, e malgrado la noncuranza con cui la radio di regime ignorava gli eventi, la dichiarazione di guerra e i bombardamenti che seguirono colsero le autorità locali e le soprintendenze totalmente impotenti. Questo articolo esamina l’esperienza dei bombardamenti in Liguria durante tre diverse fasi: quella delle incursioni britanniche sull’Italia settentrionale nel 1940-42 (con obiettivo le aree industriali di Genova, Savona e Vado Ligure); quella dei bombardamenti “a tappeto” (dall’ottobre 1942 fino all’armistizio del settembre 1943), che estesero l’attacco al “morale” delle popolazioni civili e procurarono danni enormi al patrimonio edilizio e monumentale soprattutto del centro storico di Genova; e quella delle incursioni, tra l’autunno del 1943 e l’estate del 1944, sui nodi ferroviari, ferrovie e ponti per impedire i rifornimenti tedeschi, che si abbatterono sulle città minori e sui paesi lungo la costa. L’articolo esamina i sistemi protettivi attuati dal regime per proteggere civili e monumenti, le conseguenze delle incursioni e le reazioni della popolazione civile. This interdisciplinary contribution explores the reality of the air war in the port cities of Liguria that were most heavily bombed between 1940 and 1945: Savona, Genoa and La Spezia, and their surrounding provinces. Bordering with France and full of industries, shipyards, naval bases and crowded ports, Liguria became an important military objective and was subject to massive damage. Despite the rhetorical declarations of the General Direction of Fine Arts about the efficacy of the protection of works of art, and despite the regime’s propaganda, the war declaration and the following air raids took both local authorities and superintendents completely by surprise. This article examines the experience of bombing in Liguria during three major phases: first, 1940-1942, when the British raids concentrated on the industrial areas of Genoa, Savona and Vado Ligure; second, from the autumn of 1942 to the Italian surrender of September 1943, when “area bombing” extended the aggression to civilian morale and provoked vast damage to the monuments of the city centre of Genoa in particular; and finally, between the autumn of 1943 and the summer of 1944, when the raids targeted marshalling yards, railway lines and bridges in order to obstruct German supplies, which resulted in continuous attacks for the smaller towns along the coast.

La Liguria in guerra: civili e monumenti sotto le bombe

COCCOLI, Carlotta;
2013-01-01

Abstract

Questo contributo interdisciplinare esplora la realtà della guerra aerea nelle città portuali della Liguria più pesantemente investite dai bombardamenti tra il 1940 e il 1945: Savona, Genova e La Spezia e le loro provincie. Confinante con la Francia e ricca di industrie, cantieri marittimi,basi navali e porti affollati, la Liguria divenne un Importante obiettivo bellico e subì danni ingenti. Malgrado le dichiarazioni retoriche della Direzione generale delle arti circa l’efficacia dei provvedimenti di tutela delle opere d’arte, e malgrado la noncuranza con cui la radio di regime ignorava gli eventi, la dichiarazione di guerra e i bombardamenti che seguirono colsero le autorità locali e le soprintendenze totalmente impotenti. Questo articolo esamina l’esperienza dei bombardamenti in Liguria durante tre diverse fasi: quella delle incursioni britanniche sull’Italia settentrionale nel 1940-42 (con obiettivo le aree industriali di Genova, Savona e Vado Ligure); quella dei bombardamenti “a tappeto” (dall’ottobre 1942 fino all’armistizio del settembre 1943), che estesero l’attacco al “morale” delle popolazioni civili e procurarono danni enormi al patrimonio edilizio e monumentale soprattutto del centro storico di Genova; e quella delle incursioni, tra l’autunno del 1943 e l’estate del 1944, sui nodi ferroviari, ferrovie e ponti per impedire i rifornimenti tedeschi, che si abbatterono sulle città minori e sui paesi lungo la costa. L’articolo esamina i sistemi protettivi attuati dal regime per proteggere civili e monumenti, le conseguenze delle incursioni e le reazioni della popolazione civile. This interdisciplinary contribution explores the reality of the air war in the port cities of Liguria that were most heavily bombed between 1940 and 1945: Savona, Genoa and La Spezia, and their surrounding provinces. Bordering with France and full of industries, shipyards, naval bases and crowded ports, Liguria became an important military objective and was subject to massive damage. Despite the rhetorical declarations of the General Direction of Fine Arts about the efficacy of the protection of works of art, and despite the regime’s propaganda, the war declaration and the following air raids took both local authorities and superintendents completely by surprise. This article examines the experience of bombing in Liguria during three major phases: first, 1940-1942, when the British raids concentrated on the industrial areas of Genoa, Savona and Vado Ligure; second, from the autumn of 1942 to the Italian surrender of September 1943, when “area bombing” extended the aggression to civilian morale and provoked vast damage to the monuments of the city centre of Genoa in particular; and finally, between the autumn of 1943 and the summer of 1944, when the raids targeted marshalling yards, railway lines and bridges in order to obstruct German supplies, which resulted in continuous attacks for the smaller towns along the coast.
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