Introduzione: l’asfaltatura stradale con bitume espone i lavoratori a miscele di idrocarburi policiclici aromatici (IPA), alcuni dei quali sono classificati dalla IARC in classe 1 e 2 (A, B), mentre l’attività nel suo insieme è classificata in classe 2B. Obiettivi: valutare con un approccio combinato di monitoraggio ambientale e biologico l’esposizione ad IPA in gruppi di asfaltatori in varie condizioni di esposizione. Metodi: sono stati reclutati 84 asfaltatori maschi, età media 44±10 anni, 58% non fumatori, addetti all’asfaltatura di strade ad elevato scorrimento, in diverse condizioni (autostrada e galleria, senza traffico veicolare; tangenziale, con traffico veicolare). Sono state considerate le seguenti mansioni: autisti, asfaltatori a terra, addetti alla vibrofinitrice e addetti al rullo. A tutti i lavoratori in studio è stato somministrato un questionario per il controllo degli interferenti sul monitoraggio biologico. Il monitoraggio ambientale è stato effettuato con campionatori fissi e personali a doppio corpo (frazione particellare inalabile e frazione gassosa) con metodo NIOSH 5506. Sono stati dosati 16 IPA, di cui 6 in classe 1 e 2 sec. IARC. Il monitoraggio biologico è stato effettuato su campioni urinari di fine turno, dosando l’1-OH-pirene (1-OHP) ed il 2-naftolo (2-NAF) con metodica HPLC-UV e la creatinina (creat.) con il metodo di Jaffè. Risultati: la concentrazione ambientale di benzo(a)pirene ed i livelli di tossicità equivalente (TEQ) degli IPA dosati sono risultati compresi rispettivamente tra 0,01 (fondo ambiente) e 265 ng/m3 (vibrofinitrice) e tra 0,12 (fondo ambiente) e 1082,59 (vibrofinitrice) TEQ, con livelli significativamente più elevati nella postazione vibrofinitrice e tra gli operatori a terra. I livelli di 1-OHP erano compresi tra 0,02 e 4,3 µg/g creat. (mediana 0,59 µg/g creat.), quelli del 2-NAF tra 0,2 e 74,9 µg/L (mediana 10,90 µg/L). I livelli di 2-NAF e 1-OHP erano significativamente influenzati dal fumo di tabacco e solo quelli di 1-OHP anche dalla mansione svolta, con livelli più elevati tra gli addetti alla vibrofinitrice e gli operatori a terra (mediane di 0,89 e 0,78 µg/g creat., p<0,0001). Conclusioni: nel gruppo di lavoratori esaminato il monitoraggio ambientale e biologico dimostrano una significativa esposizione ad IPA, correlata con materiali utilizzati e mansione. I livelli ambientali di benzo(a)pirene sono risultati nella maggior parte dei casi superiori al valore guida per gli ambienti di vita.

Monitoraggio ambientale e biologico dell’esposizione ad idrocarburi policiclici aromatici in lavoratori addetti ad asfaltatura di strade ad elevato scorrimento.

Monzio Compagnoni, Marina;DE PALMA, Giuseppe;ARNABOLDI, Sara;TONINELLI, Elena;APOSTOLI, Pietro
2016-01-01

Abstract

Introduzione: l’asfaltatura stradale con bitume espone i lavoratori a miscele di idrocarburi policiclici aromatici (IPA), alcuni dei quali sono classificati dalla IARC in classe 1 e 2 (A, B), mentre l’attività nel suo insieme è classificata in classe 2B. Obiettivi: valutare con un approccio combinato di monitoraggio ambientale e biologico l’esposizione ad IPA in gruppi di asfaltatori in varie condizioni di esposizione. Metodi: sono stati reclutati 84 asfaltatori maschi, età media 44±10 anni, 58% non fumatori, addetti all’asfaltatura di strade ad elevato scorrimento, in diverse condizioni (autostrada e galleria, senza traffico veicolare; tangenziale, con traffico veicolare). Sono state considerate le seguenti mansioni: autisti, asfaltatori a terra, addetti alla vibrofinitrice e addetti al rullo. A tutti i lavoratori in studio è stato somministrato un questionario per il controllo degli interferenti sul monitoraggio biologico. Il monitoraggio ambientale è stato effettuato con campionatori fissi e personali a doppio corpo (frazione particellare inalabile e frazione gassosa) con metodo NIOSH 5506. Sono stati dosati 16 IPA, di cui 6 in classe 1 e 2 sec. IARC. Il monitoraggio biologico è stato effettuato su campioni urinari di fine turno, dosando l’1-OH-pirene (1-OHP) ed il 2-naftolo (2-NAF) con metodica HPLC-UV e la creatinina (creat.) con il metodo di Jaffè. Risultati: la concentrazione ambientale di benzo(a)pirene ed i livelli di tossicità equivalente (TEQ) degli IPA dosati sono risultati compresi rispettivamente tra 0,01 (fondo ambiente) e 265 ng/m3 (vibrofinitrice) e tra 0,12 (fondo ambiente) e 1082,59 (vibrofinitrice) TEQ, con livelli significativamente più elevati nella postazione vibrofinitrice e tra gli operatori a terra. I livelli di 1-OHP erano compresi tra 0,02 e 4,3 µg/g creat. (mediana 0,59 µg/g creat.), quelli del 2-NAF tra 0,2 e 74,9 µg/L (mediana 10,90 µg/L). I livelli di 2-NAF e 1-OHP erano significativamente influenzati dal fumo di tabacco e solo quelli di 1-OHP anche dalla mansione svolta, con livelli più elevati tra gli addetti alla vibrofinitrice e gli operatori a terra (mediane di 0,89 e 0,78 µg/g creat., p<0,0001). Conclusioni: nel gruppo di lavoratori esaminato il monitoraggio ambientale e biologico dimostrano una significativa esposizione ad IPA, correlata con materiali utilizzati e mansione. I livelli ambientali di benzo(a)pirene sono risultati nella maggior parte dei casi superiori al valore guida per gli ambienti di vita.
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