Il bambino alla nascita è dotato di competenze che gli permettono di entrare in relazione con il mondo esterno, attraverso interazioni iniziate durante la gravidanza con la propria madre, che ora possono estendersi ai caregivers che si prendono cura di lui (Imbasciati Cena, 2010) , assicurando al neonato vicinanza e protezione dell’adulto . Il pianto e il sorriso sono le prime modalità di comunicazione con cui il bimbo può manifestare il suo stato emotivo di piacere o di sofferenza: nel primo mese di vita il neonato sorride in genere durante il sonno (nella fase REM ), in risposta a stimoli interni , esprimendo così uno stato di benessere; questo primo sorriso endogeno attrae l’attenzione degli adulti che attendono le manifestazioni delle sue prime espressioni e cercano di attribuirgli un significato. A circa 4 settimane compare il sorriso esogeno in risposta a stimoli visivi o acustici e verso i 2- 3 mesi il sorriso viene rivolto a specifiche persone o situazioni come sorriso sociale : il bambino sorride e tende a sincronizzare la sua risposta con quella della madre , in una relazione che è di reciprocità . La madre e il padre possono rispondere al sorriso del bimbo rinforzandolo a loro volta con reciproci sorrisi ed espressioni verbali , stimolando a una interazione vis a vis:il bimbo attratto in modo innato dalla configurazione percettiva del volto umano, occhi -naso -bocca , impara a rispondere alle sollecitazioni dei genitori. Attraverso un dialogo reciproco queste precoci comunicazioni pongono le basi del comportamento sociale: il sorriso dei bambini è ritenuto un’ importante espressione emotiva che evoca vicinanza e comportamento sociale interattivo.
Cena Loredana, Mainardi Chiara. Il sorriso negli affetti condivisi
CENA, Loredana
2016-01-01
Abstract
Il bambino alla nascita è dotato di competenze che gli permettono di entrare in relazione con il mondo esterno, attraverso interazioni iniziate durante la gravidanza con la propria madre, che ora possono estendersi ai caregivers che si prendono cura di lui (Imbasciati Cena, 2010) , assicurando al neonato vicinanza e protezione dell’adulto . Il pianto e il sorriso sono le prime modalità di comunicazione con cui il bimbo può manifestare il suo stato emotivo di piacere o di sofferenza: nel primo mese di vita il neonato sorride in genere durante il sonno (nella fase REM ), in risposta a stimoli interni , esprimendo così uno stato di benessere; questo primo sorriso endogeno attrae l’attenzione degli adulti che attendono le manifestazioni delle sue prime espressioni e cercano di attribuirgli un significato. A circa 4 settimane compare il sorriso esogeno in risposta a stimoli visivi o acustici e verso i 2- 3 mesi il sorriso viene rivolto a specifiche persone o situazioni come sorriso sociale : il bambino sorride e tende a sincronizzare la sua risposta con quella della madre , in una relazione che è di reciprocità . La madre e il padre possono rispondere al sorriso del bimbo rinforzandolo a loro volta con reciproci sorrisi ed espressioni verbali , stimolando a una interazione vis a vis:il bimbo attratto in modo innato dalla configurazione percettiva del volto umano, occhi -naso -bocca , impara a rispondere alle sollecitazioni dei genitori. Attraverso un dialogo reciproco queste precoci comunicazioni pongono le basi del comportamento sociale: il sorriso dei bambini è ritenuto un’ importante espressione emotiva che evoca vicinanza e comportamento sociale interattivo.File | Dimensione | Formato | |
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