I progetti svolti in un’area strategica per lo sviluppo del sistema del Delta del Po, come quella di Moceniga hanno implicato alcune scelte di metodo. Il programma apparentemente complesso ha richiesto un attento studio delle “intersezioni” tra le molteplici funzioni da insediare per semplificare le inevitabili sovrapposizioni difficilmente gestibili nel piano d’intervento. I progetti sviluppati nei laboratori si basano inoltre su di un assunto imprescindibile: per costruire in aree con ecosistemi così delicati come nel caso dell’area di Moceniga è necessario un approccio riflessivo, in cui il tempo del progetto non venga soffocato da pressanti richieste di verifiche economiche; in cui non ci si prefigga unicamente lo scopo di edificare, ma anche quello di ‘rispettare’. ‘Rispettare’ l’ambiente, le risorse, le persone, trasformando il progetto in una sorta di manifesto che possa esprimere valori etici e sociali attraverso l’architettura. Gli elaborati prodotti dagli studenti dimostrano come operando con figure architettoniche semplici, in alcuni casi quasi banali, ma minuziosamente controllate nei principi costruttivi e nella scelta dei materiali, «l’utile coincide con il poetico, [in cui] realizza[bile] e concettuale fanno tutt'uno» (Koolhaas, 2004).

Interferenze programmate

ANGI, Barbara
2011-01-01

Abstract

I progetti svolti in un’area strategica per lo sviluppo del sistema del Delta del Po, come quella di Moceniga hanno implicato alcune scelte di metodo. Il programma apparentemente complesso ha richiesto un attento studio delle “intersezioni” tra le molteplici funzioni da insediare per semplificare le inevitabili sovrapposizioni difficilmente gestibili nel piano d’intervento. I progetti sviluppati nei laboratori si basano inoltre su di un assunto imprescindibile: per costruire in aree con ecosistemi così delicati come nel caso dell’area di Moceniga è necessario un approccio riflessivo, in cui il tempo del progetto non venga soffocato da pressanti richieste di verifiche economiche; in cui non ci si prefigga unicamente lo scopo di edificare, ma anche quello di ‘rispettare’. ‘Rispettare’ l’ambiente, le risorse, le persone, trasformando il progetto in una sorta di manifesto che possa esprimere valori etici e sociali attraverso l’architettura. Gli elaborati prodotti dagli studenti dimostrano come operando con figure architettoniche semplici, in alcuni casi quasi banali, ma minuziosamente controllate nei principi costruttivi e nella scelta dei materiali, «l’utile coincide con il poetico, [in cui] realizza[bile] e concettuale fanno tutt'uno» (Koolhaas, 2004).
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