La nozione di riciclaggio applicata ai territori urbani contemporanei introduce la necessità di progettare nuovi scenari per aree obsolete: mira cioè alla ristrutturazione e alla ridefinizione – spaziale e iconografica– di zone e edifici dismessi attraverso una serie di azioni multidisciplinari e multiscalari, così da promuovere inedite relazioni tra costruito e ambiente circostante. Il riciclaggio si differenzia dalla ri-costruzione o dalla riabilitazione perché consente di iniziare un nuovo ciclo culturale, fisico, economico e sociale di una città o di una sua parte. Molto spesso, nelle operazioni di riciclaggio urbano, la storia e la cultura di un luogo sono la base su cui impostare una nuova fase di vita che non riguarda solo la morfologia del territorio, ma anche il comportamento dei suoi abitanti, un diverso atteggiamento da parte degli amministratori e lo sviluppo di nuove economie (Gausa M., 2003). La ricerca pone l’accento sui temi della di progettazione urbana infill e di plug-in architettonico, declinando le varie accezioni del termine che passano dalle operazioni di retrofit energetico a quelle di aumento della cubatura in un’ottica di adattabilità dell’esistente e, in particolare, dell’edilizia residenziale. Rinnovare il rapporto tra tipologia edilizia e tecnologia costruttiva reinventando dispositivi progettuali consolidati atti alla predisposizione di spazi abitativi dagli assetti variabili, può risultare una strategia efficace per garantire uno sviluppo sostenibile delle città.

Il riciclaggio del costruito: dispositivi progettuali per un tessuto urbano adattabile

ANGI, Barbara
2015-01-01

Abstract

La nozione di riciclaggio applicata ai territori urbani contemporanei introduce la necessità di progettare nuovi scenari per aree obsolete: mira cioè alla ristrutturazione e alla ridefinizione – spaziale e iconografica– di zone e edifici dismessi attraverso una serie di azioni multidisciplinari e multiscalari, così da promuovere inedite relazioni tra costruito e ambiente circostante. Il riciclaggio si differenzia dalla ri-costruzione o dalla riabilitazione perché consente di iniziare un nuovo ciclo culturale, fisico, economico e sociale di una città o di una sua parte. Molto spesso, nelle operazioni di riciclaggio urbano, la storia e la cultura di un luogo sono la base su cui impostare una nuova fase di vita che non riguarda solo la morfologia del territorio, ma anche il comportamento dei suoi abitanti, un diverso atteggiamento da parte degli amministratori e lo sviluppo di nuove economie (Gausa M., 2003). La ricerca pone l’accento sui temi della di progettazione urbana infill e di plug-in architettonico, declinando le varie accezioni del termine che passano dalle operazioni di retrofit energetico a quelle di aumento della cubatura in un’ottica di adattabilità dell’esistente e, in particolare, dell’edilizia residenziale. Rinnovare il rapporto tra tipologia edilizia e tecnologia costruttiva reinventando dispositivi progettuali consolidati atti alla predisposizione di spazi abitativi dagli assetti variabili, può risultare una strategia efficace per garantire uno sviluppo sostenibile delle città.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11379/488500
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