Il complesso sacrale ellenistico della Valle dei Templi di Agrigento, Patrimonio UNESCO dell’Umanità, si snoda lungo la cresta di un banco di calcarenite, poggiante su un livello di sabbie. I costoni, in corrispondenza delle pareti calcarenitiche, risultano frequentemente in condizioni di equilibrio limite anche in prossimità delle principali strutture archeologiche, fra cui il Tempio di Giunone, il Tempio della Concordia, e il Tempio di Vulcano, le aree dei Donari e del Santuario Rupestre dedicato a Demetra, e la Necropoli Paleo–Cristiana. Tali strutture sono minacciate da fenomeni di instabilità e, in taluni casi, dall’arretramento del versante sino ad ora attribuito alla mesostruttura ed a fenomeni di erosione selettiva e scalzamento al piede. Recenti studi hanno individuato per le sabbie parzialmente sature, sovrastate dalle calcareniti, il tipico comportamento dei terreni collassabili caratterizzati da struttura aperta e metastabile, nei quali un incremento del contenuto d’acqua può innescare notevoli variazioni volumetriche. Sulla base di rilievi in sito, di prove di laboratorio e di analisi numeriche agli elementi finiti è stato possibile ipotizzare il ruolo attivo delle sabbie nei fenomeni di dissesto consentendo una nuova lettura e interpretazione dei fenomeni di instabilità.

Terreni collassabili e processi di instabilità nella Valle dei Templi

NOCILLA, Alessandra;PONZONI, Elisa
2015-01-01

Abstract

Il complesso sacrale ellenistico della Valle dei Templi di Agrigento, Patrimonio UNESCO dell’Umanità, si snoda lungo la cresta di un banco di calcarenite, poggiante su un livello di sabbie. I costoni, in corrispondenza delle pareti calcarenitiche, risultano frequentemente in condizioni di equilibrio limite anche in prossimità delle principali strutture archeologiche, fra cui il Tempio di Giunone, il Tempio della Concordia, e il Tempio di Vulcano, le aree dei Donari e del Santuario Rupestre dedicato a Demetra, e la Necropoli Paleo–Cristiana. Tali strutture sono minacciate da fenomeni di instabilità e, in taluni casi, dall’arretramento del versante sino ad ora attribuito alla mesostruttura ed a fenomeni di erosione selettiva e scalzamento al piede. Recenti studi hanno individuato per le sabbie parzialmente sature, sovrastate dalle calcareniti, il tipico comportamento dei terreni collassabili caratterizzati da struttura aperta e metastabile, nei quali un incremento del contenuto d’acqua può innescare notevoli variazioni volumetriche. Sulla base di rilievi in sito, di prove di laboratorio e di analisi numeriche agli elementi finiti è stato possibile ipotizzare il ruolo attivo delle sabbie nei fenomeni di dissesto consentendo una nuova lettura e interpretazione dei fenomeni di instabilità.
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