Nelle democrazie constituzionali contemporanee, la trasformazione in senso sempre più multiculturale della società accresce la possibilità che individui immigrati da altri paesi considerino giuridicamente lecite, socialmente tollerate o addirittura moralmente imposte condotte che sono invece penalmente sanzionate dal diritto dello stato in cui si sono trasferiti. Prendendo le mosse dall'analisi di due casi paradigmatici oggetto di grande attenzione mediatica nell'autunno 2007 (la vicenda di Murizio Pusceddu e l'omicidio di Hina Salem), l'articolo offre un'analisi delle principali questioni problematiche legate alla possibilità di attribuire rilevanza giuridica all’influenza di presunti fattori culturali nel formarsi della motivazione a delinquere. In particolare, l'articolo prende in esame tre ordini di problemi, distinti ma non irrelati, che rendono complesso e controverso il rapporto tra multiculturalismo e teoria dei diritti fondamentali. Un primo ordine di problemi, di carattere filosofico-politico, concerne il rapporto tra neutralità dello stato liberale e tutela delle differenze (culturali). Un secondo ordine di problemi, di carattere soprattutto filosofico-morale, attiene alla problematizzazione dell’autonomia (e della responsabilità) individuale, in ragione del rapporto tra individuo e contesto culturale. Un terzo ordine di problemi, di carattere filosofico-giuridico, riguarda la questione del pluralismo giuridico negli stati verso i quali si dirigono flussi migratori sempre più consistenti.
Reati culturalmente motivati. Una nuova sfida del multiculturalismo ai diritti fondamentali
PAROLARI, Paola
2008-01-01
Abstract
Nelle democrazie constituzionali contemporanee, la trasformazione in senso sempre più multiculturale della società accresce la possibilità che individui immigrati da altri paesi considerino giuridicamente lecite, socialmente tollerate o addirittura moralmente imposte condotte che sono invece penalmente sanzionate dal diritto dello stato in cui si sono trasferiti. Prendendo le mosse dall'analisi di due casi paradigmatici oggetto di grande attenzione mediatica nell'autunno 2007 (la vicenda di Murizio Pusceddu e l'omicidio di Hina Salem), l'articolo offre un'analisi delle principali questioni problematiche legate alla possibilità di attribuire rilevanza giuridica all’influenza di presunti fattori culturali nel formarsi della motivazione a delinquere. In particolare, l'articolo prende in esame tre ordini di problemi, distinti ma non irrelati, che rendono complesso e controverso il rapporto tra multiculturalismo e teoria dei diritti fondamentali. Un primo ordine di problemi, di carattere filosofico-politico, concerne il rapporto tra neutralità dello stato liberale e tutela delle differenze (culturali). Un secondo ordine di problemi, di carattere soprattutto filosofico-morale, attiene alla problematizzazione dell’autonomia (e della responsabilità) individuale, in ragione del rapporto tra individuo e contesto culturale. Un terzo ordine di problemi, di carattere filosofico-giuridico, riguarda la questione del pluralismo giuridico negli stati verso i quali si dirigono flussi migratori sempre più consistenti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.