Al fine di contrastare possibili fenomeni evasivi salvaguardando al contempo la coerenza del proprio sistema fiscale interno, numerosi Stati membri UE hanno introdotto disposizioni volte ad assoggettare ad imposta i valori latenti maturati da imprese residenti che, trasferendosi all’estero, finirebbero col realizzare tali plusvalori nel nuovo Stato di residenza ove risulterebbero imponibili, frustrando così la potestà impositiva dello Stato di origine. È stata la giurisprudenza della Corte di Giustizia UE a soddisfare l’esigenza di coordinamento e adeguamento normativo delle diverse legislazioni degli Stati membri, definendo i confini di una disciplina che risulta oggi notevolmente ridimensionata e proporzionata al contesto europeo. Lo stesso legislatore italiano, preso atto degli orientamenti espressi dalla Corte di Giustizia nonché dei rilievi mossi dalla Commissione Europea, ha introdotto delle modifiche nella propria normativa interna che tuttavia, in assenza di una completa disciplina attuativa che ne definisca i contorni, non consente agli operatori di cogliere appieno quanto il legislatore nazionale abbia recepito degli orientamenti espressi in sede europea
LA STABILE ORGANIZZAZIONE E L'EXIT TAXATION
CORASANITI, Giuseppe
2014-01-01
Abstract
Al fine di contrastare possibili fenomeni evasivi salvaguardando al contempo la coerenza del proprio sistema fiscale interno, numerosi Stati membri UE hanno introdotto disposizioni volte ad assoggettare ad imposta i valori latenti maturati da imprese residenti che, trasferendosi all’estero, finirebbero col realizzare tali plusvalori nel nuovo Stato di residenza ove risulterebbero imponibili, frustrando così la potestà impositiva dello Stato di origine. È stata la giurisprudenza della Corte di Giustizia UE a soddisfare l’esigenza di coordinamento e adeguamento normativo delle diverse legislazioni degli Stati membri, definendo i confini di una disciplina che risulta oggi notevolmente ridimensionata e proporzionata al contesto europeo. Lo stesso legislatore italiano, preso atto degli orientamenti espressi dalla Corte di Giustizia nonché dei rilievi mossi dalla Commissione Europea, ha introdotto delle modifiche nella propria normativa interna che tuttavia, in assenza di una completa disciplina attuativa che ne definisca i contorni, non consente agli operatori di cogliere appieno quanto il legislatore nazionale abbia recepito degli orientamenti espressi in sede europeaFile | Dimensione | Formato | |
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G. Corasaniti, DPTI, 1, 2014 - con ISSN.pdf
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