Nel primo scorcio del nuovo millennio è andata sviluppandosi, nel Regno Unito, una nuova convenzione costituzionale che ha inciso profondamente sullo storico potere di prerogativa dell'esecutivo relativo al dispiegamento delle forze armate in scenari di conflitto (power to deploy troops overseas). In base alla nuova convenzione costituzionale, registrata anche nel Cabinet Manual del 2011, ogni "azione militare significativa" decisa dal Governo britannico deve essere sottoposta a un dibattito parlamentare preventivo, salvo che ricorra una situazione di urgenza. Si è così affermata una regola che prescrive un "full debate" e un voto di approvazione preventiva della Camera dei comuni avente ad oggetto un'apposita "emendable motion" del Governo relativa all'uso della forza militare. Il c.d. Syria vote del 2013 e le sue conseguenze rappresentano un’importante occasione per il consolidamento della nuova convenzione costituzionale, che ha riequilibrando i rapporti tra Governo e Parlamento in questo delicato ambito materiale. Trattandosi della progressiva maturazione di una Convention of the Constitution di portata potenzialmente rivoluzionaria, la vicenda merita un’approfondita analisi anche sul piano cronachistico. Il tema è di estrema rilevanza anzitutto con riferimento all'evoluzione del sistema di governo del Regno Unito, intrecciandosi con l'esperienza del governo di coalizione nato nel 2010 e con la valorizzazione del ruolo del Parlamento avvenuta in quel frangente. Esso rileva inoltre nell'ambito dell'analisi comparativa dei c.d. poteri costituzionali di guerra, in relazione ad altre esperienze di democrazia maggioritaria.

Il Syria vote e la palingenesi del parlamentarismo britannico

FRAU, Matteo
2013-01-01

Abstract

Nel primo scorcio del nuovo millennio è andata sviluppandosi, nel Regno Unito, una nuova convenzione costituzionale che ha inciso profondamente sullo storico potere di prerogativa dell'esecutivo relativo al dispiegamento delle forze armate in scenari di conflitto (power to deploy troops overseas). In base alla nuova convenzione costituzionale, registrata anche nel Cabinet Manual del 2011, ogni "azione militare significativa" decisa dal Governo britannico deve essere sottoposta a un dibattito parlamentare preventivo, salvo che ricorra una situazione di urgenza. Si è così affermata una regola che prescrive un "full debate" e un voto di approvazione preventiva della Camera dei comuni avente ad oggetto un'apposita "emendable motion" del Governo relativa all'uso della forza militare. Il c.d. Syria vote del 2013 e le sue conseguenze rappresentano un’importante occasione per il consolidamento della nuova convenzione costituzionale, che ha riequilibrando i rapporti tra Governo e Parlamento in questo delicato ambito materiale. Trattandosi della progressiva maturazione di una Convention of the Constitution di portata potenzialmente rivoluzionaria, la vicenda merita un’approfondita analisi anche sul piano cronachistico. Il tema è di estrema rilevanza anzitutto con riferimento all'evoluzione del sistema di governo del Regno Unito, intrecciandosi con l'esperienza del governo di coalizione nato nel 2010 e con la valorizzazione del ruolo del Parlamento avvenuta in quel frangente. Esso rileva inoltre nell'ambito dell'analisi comparativa dei c.d. poteri costituzionali di guerra, in relazione ad altre esperienze di democrazia maggioritaria.
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