I livelli attuali di esposizione professionale a benzene sono ridotti di almeno tre ordini di grandezza (da ppm a ppb) rispetto al passato. Poiché la tossicità del benzene è correlata alla sua biotrasformazione e la bioattivazione metabolica del composto sembra essere più efficiente ai più bassi livelli di esposizione, gli effetti a tali concentrazioni potrebbero essere superiori all’atteso. I polimorfismi genetici funzionali degli enzimi della biotrasformazione pertinenti, pur implicati nella modulazione del rischio di effetti avversi [mieloperossidasi e NAD(P)H:chinone ossidoreduttasi] e nella modulazione degli indicatori biologici di dose (Glutatione S-transferasi M1-1, T1-1, A1-1), non sono tuttavia utilizzabili come indicatori di suscettibilità. Tra gli indicatori biologici di effetto precoce, solo la valutazione longitudinale dell’emocromo appare applicabile in protocolli di sorveglianza sanitaria mentre l’utilizzo di indicatori di effetto genotossico (aberrazioni cromosomiche) non è al momento supportato dai dati di letteratura agli attuali livelli di esposizione.

Indicatori di effetto e di suscettibilità alle basse dosi di benzene

DE PALMA, Giuseppe;APOSTOLI, Pietro
2013-01-01

Abstract

I livelli attuali di esposizione professionale a benzene sono ridotti di almeno tre ordini di grandezza (da ppm a ppb) rispetto al passato. Poiché la tossicità del benzene è correlata alla sua biotrasformazione e la bioattivazione metabolica del composto sembra essere più efficiente ai più bassi livelli di esposizione, gli effetti a tali concentrazioni potrebbero essere superiori all’atteso. I polimorfismi genetici funzionali degli enzimi della biotrasformazione pertinenti, pur implicati nella modulazione del rischio di effetti avversi [mieloperossidasi e NAD(P)H:chinone ossidoreduttasi] e nella modulazione degli indicatori biologici di dose (Glutatione S-transferasi M1-1, T1-1, A1-1), non sono tuttavia utilizzabili come indicatori di suscettibilità. Tra gli indicatori biologici di effetto precoce, solo la valutazione longitudinale dell’emocromo appare applicabile in protocolli di sorveglianza sanitaria mentre l’utilizzo di indicatori di effetto genotossico (aberrazioni cromosomiche) non è al momento supportato dai dati di letteratura agli attuali livelli di esposizione.
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