Recenti dati di letteratura hanno evidenziato come metformina determini una riduzione/soppressione dei livelli sierici di tireotro- pina (TSH), simulando un ipertiroidismo subclinico il cui signifi- cato clinico rimane a oggi ancora assai controverso. Sebbene l’ipertiroidismo subclinico sia nella maggioranza dei casi una condizione clinica asintomatica, è altrettanto noto come esso si associ a un aumentato rischio di aritmie (più frequentemente la fibrillazione atriale) e ad alterazioni morfo-funzionali cardiache determinando un aumento di morbilità e mortalità cardiovasco- lare. Scopo del presente studio è stato quello di valutare retrospetti- vamente le alterazioni di differenti indici elettrocardiografici in pazienti diabetici eutiroidei che, dopo aver intrapreso terapia con metformina, hanno sviluppato riduzione/soppressione dei valori di TSH comparando i dati con quelli ottenuti in pazienti con iper- tiroidismo subclinico secondario a patologie tiroidee o a terapia soppressiva con L-tiroxina. I parametri elettrocardiografici (frequenza cardiaca, durata del- l’onda P, indice di dispersione dell’onda P, QT max, QT min, indice di dispersione dell’intervallo QT) sono stati valutati in 23 pazienti diabetici in terapia con metformina prima e dopo 6 mesi dall’instaurarsi della soppressione del TSH e in 31 con- trolli con ipertiroidismo subclinico. Nessuna modifica significa- tiva è stata osservata tra i parametri elettrocardiografici rilevati prima e dopo la riduzione del TSH. Al contrario, significative dif- ferenze nella durata dell’onda P (102,9 ± 7,4 vs 92,1 ± 5,8 ms, p < 0,001), dell’indice di dispersione dell’onda P (13,1 ± 3,4 vs 7,1 ± 3,5 ms, p < 0,001), del QT max (399 ± 18 vs 388 ± 16 ms, p = 0,024), del QT min (341 ± 14 vs 350 ± 17 ms, p = 0,038) e di quello dell’intervallo QT (49,9 ± 9,6 vs 30,9 ± 9,2 ms, p < 0,001) sono state rilevate tra i controlli con iperti- roidismo subclinico e il gruppo di pazienti diabetici con valori ridotti/soppressi di TSH. I risultati del nostro studio evidenzierebbero come l’effetto di riduzione/soppressione del TSH osservato in alcuni pazienti dia- betici in terapia con metformina non si associ a marker periferi- ci cardiaci da eccesso di ormoni tiroidei. L’alterazione del profilo tiroideo metformina-indotto sembrerebbe non indicativo di iper- tiroidismo subclinico, suggerendo quindi che non sussiste la necessità di sottoporre a stretti controlli della funzione tiroidea i pazienti diabetici in terapia con metformina
L’inibizione tireotropinica da metformina non si associa a segni cardiologici di ipertiroidismo subclinico
CAPPELLI, Carlo;PIROLA, Ilenia;GANDOSSI, Elena;
2012-01-01
Abstract
Recenti dati di letteratura hanno evidenziato come metformina determini una riduzione/soppressione dei livelli sierici di tireotro- pina (TSH), simulando un ipertiroidismo subclinico il cui signifi- cato clinico rimane a oggi ancora assai controverso. Sebbene l’ipertiroidismo subclinico sia nella maggioranza dei casi una condizione clinica asintomatica, è altrettanto noto come esso si associ a un aumentato rischio di aritmie (più frequentemente la fibrillazione atriale) e ad alterazioni morfo-funzionali cardiache determinando un aumento di morbilità e mortalità cardiovasco- lare. Scopo del presente studio è stato quello di valutare retrospetti- vamente le alterazioni di differenti indici elettrocardiografici in pazienti diabetici eutiroidei che, dopo aver intrapreso terapia con metformina, hanno sviluppato riduzione/soppressione dei valori di TSH comparando i dati con quelli ottenuti in pazienti con iper- tiroidismo subclinico secondario a patologie tiroidee o a terapia soppressiva con L-tiroxina. I parametri elettrocardiografici (frequenza cardiaca, durata del- l’onda P, indice di dispersione dell’onda P, QT max, QT min, indice di dispersione dell’intervallo QT) sono stati valutati in 23 pazienti diabetici in terapia con metformina prima e dopo 6 mesi dall’instaurarsi della soppressione del TSH e in 31 con- trolli con ipertiroidismo subclinico. Nessuna modifica significa- tiva è stata osservata tra i parametri elettrocardiografici rilevati prima e dopo la riduzione del TSH. Al contrario, significative dif- ferenze nella durata dell’onda P (102,9 ± 7,4 vs 92,1 ± 5,8 ms, p < 0,001), dell’indice di dispersione dell’onda P (13,1 ± 3,4 vs 7,1 ± 3,5 ms, p < 0,001), del QT max (399 ± 18 vs 388 ± 16 ms, p = 0,024), del QT min (341 ± 14 vs 350 ± 17 ms, p = 0,038) e di quello dell’intervallo QT (49,9 ± 9,6 vs 30,9 ± 9,2 ms, p < 0,001) sono state rilevate tra i controlli con iperti- roidismo subclinico e il gruppo di pazienti diabetici con valori ridotti/soppressi di TSH. I risultati del nostro studio evidenzierebbero come l’effetto di riduzione/soppressione del TSH osservato in alcuni pazienti dia- betici in terapia con metformina non si associ a marker periferi- ci cardiaci da eccesso di ormoni tiroidei. L’alterazione del profilo tiroideo metformina-indotto sembrerebbe non indicativo di iper- tiroidismo subclinico, suggerendo quindi che non sussiste la necessità di sottoporre a stretti controlli della funzione tiroidea i pazienti diabetici in terapia con metforminaFile | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Lavoro-Originale.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Full Text
Licenza:
PUBBLICO - Pubblico con Copyright
Dimensione
133.33 kB
Formato
Adobe PDF
|
133.33 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.