Nel risolvere in senso favorevole al Presidente della Repubblica (ricorrente) il conflitto di attribuzioni sollevato nei confronti della Procura della Repubblica di Palermo relativamente alle modalità di distruzione di comunicazioni telefoniche registrate per ragioni investigative del tutto legittime, nelle quali tuttavia era stata captata casualmente la voce del Capo dello Stato (ricorrente dunque interessato personalmente alla vicenda), il giudice costituzionale si preoccupa con una lunghissima motivazione di ridefinire l’area immunitaria che circonda l’esercizio delle funzioni svolte dall’organo monocratico. L’argomento fondamentale utilizzato dal giudice costituzionale per allargare tale “area” è rappresentato, in definitiva, dalla assoluta peculiarità che riveste tale carica super partes nel contesto della forma di governo parlamentare italiana, che giustificherebbe, anche al di là delle previsioni letterali della Costituzione, deroghe alla legalità ordinaria da opporre all’azione della giurisdizione ordinaria. Nella decisione che si commenta questa impostazione appare eccessivamente sbilanciata in favore del Capo dello Stato anche quando non sembra essere in gioco il concreto esercizio delle sue funzioni.

Attività informale e iper-riservatezza del Presidente della Repubblica: il via libera della Corte con qualche slancio di troppo

D'ANDREA, Antonio
2013-01-01

Abstract

Nel risolvere in senso favorevole al Presidente della Repubblica (ricorrente) il conflitto di attribuzioni sollevato nei confronti della Procura della Repubblica di Palermo relativamente alle modalità di distruzione di comunicazioni telefoniche registrate per ragioni investigative del tutto legittime, nelle quali tuttavia era stata captata casualmente la voce del Capo dello Stato (ricorrente dunque interessato personalmente alla vicenda), il giudice costituzionale si preoccupa con una lunghissima motivazione di ridefinire l’area immunitaria che circonda l’esercizio delle funzioni svolte dall’organo monocratico. L’argomento fondamentale utilizzato dal giudice costituzionale per allargare tale “area” è rappresentato, in definitiva, dalla assoluta peculiarità che riveste tale carica super partes nel contesto della forma di governo parlamentare italiana, che giustificherebbe, anche al di là delle previsioni letterali della Costituzione, deroghe alla legalità ordinaria da opporre all’azione della giurisdizione ordinaria. Nella decisione che si commenta questa impostazione appare eccessivamente sbilanciata in favore del Capo dello Stato anche quando non sembra essere in gioco il concreto esercizio delle sue funzioni.
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