Il presente lavoro ha lo scopo di offrire una valutazione delle recenti politiche in materia di proprietà intellettuale dei risultati della ricerca accademica. A tale scopo, il lavoro esamina il fenomeno della brevettazione universitaria, utilizzando una base dati originale che permette un confronto internazionale del fenomeno fra Italia, Francia e Svezia e con dati di letteratura sugli Stati Uniti. Risulta che, negli anni passati, il processo di trasferimento tecnologico università-industria tramite brevetto ha avuto luogo in Italia con intensità paragonabile a quelle degli altri paesi considerati. Tuttavia, mentre la proprietà delle invenzioni di origine accademica è, negli Stati Uniti, concentrata nelle mani degli atenei, in Italia e negli altri paesi europei sono le imprese a detenere la maggior parte dei brevetti. Questo semplice dato di fatto dovrebbe essere tenuto nella giusta considerazione laddove, come è avvenuto in Italia nel corso degli ultimi sei anni, il legislatore interviene sulle norme relative alla titolarità dei brevetti sui risultati della ricerca universitaria e sugli incentivi degli atenei a trattenere tale titolarità.

L’attività brevettuale dei docenti universitari: L’Italia in un confronto internazionale

LISSONI, Francesco;
2007-01-01

Abstract

Il presente lavoro ha lo scopo di offrire una valutazione delle recenti politiche in materia di proprietà intellettuale dei risultati della ricerca accademica. A tale scopo, il lavoro esamina il fenomeno della brevettazione universitaria, utilizzando una base dati originale che permette un confronto internazionale del fenomeno fra Italia, Francia e Svezia e con dati di letteratura sugli Stati Uniti. Risulta che, negli anni passati, il processo di trasferimento tecnologico università-industria tramite brevetto ha avuto luogo in Italia con intensità paragonabile a quelle degli altri paesi considerati. Tuttavia, mentre la proprietà delle invenzioni di origine accademica è, negli Stati Uniti, concentrata nelle mani degli atenei, in Italia e negli altri paesi europei sono le imprese a detenere la maggior parte dei brevetti. Questo semplice dato di fatto dovrebbe essere tenuto nella giusta considerazione laddove, come è avvenuto in Italia nel corso degli ultimi sei anni, il legislatore interviene sulle norme relative alla titolarità dei brevetti sui risultati della ricerca universitaria e sugli incentivi degli atenei a trattenere tale titolarità.
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