Le tecniche di rilevamento tridimensionale con misurazione ad alta densità, ad esempio tramite approcci LiDAR aerotrasportati, da terra (TLS - Terrestrial Laser Scanner) o su mezzi mobili (mobile mapping), permettono di rilevare e osservare il territorio con una accuratezza, una particolare risoluzione e una ricchezza di dettaglio globalmente molto elevate rispetto agli approcci di rilevamento tradizionali. Tali tecnologie, a causa delle dimensioni dei dati grezzi rilevati, non permettono la condivisione e la lettura diretta del dato tridimensionale da parte di diversi utenti. Solitamente il dato rilevato viene tradotto in formati standard (modelli digitali del terreno, curve di livello, eccetera) per poter essere condiviso. Il dato grezzo, invece, con tutta la ricchezza di contenuti associata, viene in generale perso o memorizzato in formati e modalità (dischi rigidi o DVD) che non lo rendono disponibile al committente. Di seguito si introduce una applicazione di una tecnologia sviluppata dall’Università degli Studi di Brescia, in accordo con l’azienda spin-off Gexcel srl, che permette la condivisione e visualizzazione di tali dati anche via rete. La difficoltà di implementare le tecnologie di condivisione dei dati rilevati tramite tecnologia LiDAR risiede nella problematicità di trasferire, anche solo per la visualizzazione, il dato tridimensionale rilevato. La ricerca propone, dunque, una nuova modalità di gestione dei dati tridimensionali (mesh, nuvole di punti, colore associato alle nuvole di punti), praticamente senza limiti di dimensioni, e di visualizzare e trasmettere tale dato anche via internet. In particolare, si mostra come su un unico file, residente su un server remoto, sia stato possibile visualizzare dati tridimensionali multirisoluzione di frane, smottamenti, modelli digitali del terreno relativi all'intera regione Veneto. Tali dati tridimensionali (arricchiti dai livelli di informazione territoriale) sono visualizzabili, scaricabili, interrogabili e condivisibili via web. Viene, inoltre, mostrato come sia possibile visualizzare sul modello tridimensionale livelli informativi provenienti da sistemi informativi territoriali che analizzano i dati di rischio idrogeologico. La ricerca propone così una prima applicazione di condivisione in rete di dati in alta risoluzione LiDAR applicata agli studi dei dissesti idrogeologici della Regione Veneto, come esempio di tecnologia utile alle attività di rapido supporto alle decisioni.
Tecniche di rilievo tridimensionale e rischio idrogeologico: condivisione in rete di dati in alta risoluzione LiDAR. Il caso di studio della Regione Veneto
VASSENA, Giorgio Paolo Maria;RIZZO, Raffaela Gabriella;
2012-01-01
Abstract
Le tecniche di rilevamento tridimensionale con misurazione ad alta densità, ad esempio tramite approcci LiDAR aerotrasportati, da terra (TLS - Terrestrial Laser Scanner) o su mezzi mobili (mobile mapping), permettono di rilevare e osservare il territorio con una accuratezza, una particolare risoluzione e una ricchezza di dettaglio globalmente molto elevate rispetto agli approcci di rilevamento tradizionali. Tali tecnologie, a causa delle dimensioni dei dati grezzi rilevati, non permettono la condivisione e la lettura diretta del dato tridimensionale da parte di diversi utenti. Solitamente il dato rilevato viene tradotto in formati standard (modelli digitali del terreno, curve di livello, eccetera) per poter essere condiviso. Il dato grezzo, invece, con tutta la ricchezza di contenuti associata, viene in generale perso o memorizzato in formati e modalità (dischi rigidi o DVD) che non lo rendono disponibile al committente. Di seguito si introduce una applicazione di una tecnologia sviluppata dall’Università degli Studi di Brescia, in accordo con l’azienda spin-off Gexcel srl, che permette la condivisione e visualizzazione di tali dati anche via rete. La difficoltà di implementare le tecnologie di condivisione dei dati rilevati tramite tecnologia LiDAR risiede nella problematicità di trasferire, anche solo per la visualizzazione, il dato tridimensionale rilevato. La ricerca propone, dunque, una nuova modalità di gestione dei dati tridimensionali (mesh, nuvole di punti, colore associato alle nuvole di punti), praticamente senza limiti di dimensioni, e di visualizzare e trasmettere tale dato anche via internet. In particolare, si mostra come su un unico file, residente su un server remoto, sia stato possibile visualizzare dati tridimensionali multirisoluzione di frane, smottamenti, modelli digitali del terreno relativi all'intera regione Veneto. Tali dati tridimensionali (arricchiti dai livelli di informazione territoriale) sono visualizzabili, scaricabili, interrogabili e condivisibili via web. Viene, inoltre, mostrato come sia possibile visualizzare sul modello tridimensionale livelli informativi provenienti da sistemi informativi territoriali che analizzano i dati di rischio idrogeologico. La ricerca propone così una prima applicazione di condivisione in rete di dati in alta risoluzione LiDAR applicata agli studi dei dissesti idrogeologici della Regione Veneto, come esempio di tecnologia utile alle attività di rapido supporto alle decisioni.File | Dimensione | Formato | |
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