INTRODUZIONE. La Sclerosi Peritoneale Incapsulante (EPS) è una rara complicanza della Dialisi Peritoneale (DP) la cui prevalenza varia dallo 0,7 al 3,3% ed è direttamente proporzionale alla durata della DP (3,9% entro i primi 4-6 anni di DP, 18-67% oltre i 10 anni). Altri fattori di rischio per EPS sono: cessazione della DP (emodialisi, trapianto), soluzioni dialitiche scarsamente biocompatibili e/o ad elevata concentrazione di glucosio, possibile predisposizione genetica. Inoltre, sembra chiara la responsabilità degli inibitori delle calcineurine nell’insorgenza della EPS dopo trapianto di rene. PAZIENTI E METODI. Studio retrospettivo monocentrico su tutti i pazienti incidenti in DP nel nostro Centro dal 17 luglio 1979 al 31 dicembre 2017. RISULTATI. Pazienti incidenti in DP: 1045 (M/F= 580/465), durata mediana in DP: 24 mesi (IQ-IIIQ: 9-47). Diagnosticati 26 (2.5%) casi di EPS (M/F= 16/10) con una durata mediana in DP di 88 mesi (IQ-IIIQ: 45-143). A fine osservazione, 23 (88.5%) pazienti con EPS erano deceduti (mediana di sopravvivenza dalla diagnosi di EPS: 29 mesi): in 10 (43,5%) la causa del decesso era la EPS. Due (7.7%) pazienti avevano un trapianto di rene funzionante dopo 143 e 134 mesi dalla diagnosi e un (3.8%) paziente era in HD a 114 mesi dalla diagnosi. Dividendo l’intera popolazione DP in quattro decadi (Figura. 1), nei pazienti incidenti dal 1/2008 al 12/2017 (n° 304, 29,1%) non è stato diagnosticato alcun episodio di EPS, con una differenza statisticamente significativa tra la IV^ e la I^ decade (p=0,027), tra la IV^ e la II^ (p<0,001) e tra la IV^ e la III^ (p<0,001). Durante le quattro decadi si è resa evidente la progressiva riduzione della durata della DP (IV^ vs I^ decade: p<0,001; IV^ vs II^: p<0,001; IV^ vs III^: p<0,001) e l’aumento dell’età ad inizio DP (media±DS: 64±16). Inoltre, nessuno dei 405 (38,7%) pazienti incidenti in DP dal 8/2004 ha sviluppato la EPS (mediana in DP: 17 mesi; IQ-IIIQ: 5-34). Nello stesso periodo, anche i 94 (23,2%) pazienti DP trapiantati e gli 80 (19,7%) pazienti trasferiti in emodialisi, non hanno a tutt’oggi manifestato segni/sintomi compatibili con EPS. CONCLUSIONI. Da anni la EPS è riconosciuta come una rara ma temibile complicanza della DP. Nella nostra esperienza, nel corso dei decenni si è resa evidente la progressiva diminuzione del tempo trascorso in DP che ha, verosimilmente, contribuito a una significativa riduzione degli episodi di EPS. Inoltre, l’approfondita conoscenza della metodica dialitica, la migliore biocompatibilità delle soluzioni peritoneali, l’aumento del numero dei trapianti e il perfezionamento della terapia antirigetto, hanno cooperato a limitare la comparsa della EPS anche dopo il trapianto. A tutt’oggi, la DP deve quindi essere considerata come una metodica depurativa valida e sicura, che deve essere offerta a tutti i pazienti idonei.
XIX Convegno Gruppo di Studio di Dialisi Peritoneale. Lecco
Vizzardi ValerioWriting – Original Draft Preparation
;Sandrini MassimoWriting – Review & Editing
;BERTONI, DIANAData Curation
;TERLIZZI, VINCENZOData Curation
;SALETTI, ARIANNAData Curation
;Zeni LetiziaData Curation
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2018-01-01
Abstract
INTRODUZIONE. La Sclerosi Peritoneale Incapsulante (EPS) è una rara complicanza della Dialisi Peritoneale (DP) la cui prevalenza varia dallo 0,7 al 3,3% ed è direttamente proporzionale alla durata della DP (3,9% entro i primi 4-6 anni di DP, 18-67% oltre i 10 anni). Altri fattori di rischio per EPS sono: cessazione della DP (emodialisi, trapianto), soluzioni dialitiche scarsamente biocompatibili e/o ad elevata concentrazione di glucosio, possibile predisposizione genetica. Inoltre, sembra chiara la responsabilità degli inibitori delle calcineurine nell’insorgenza della EPS dopo trapianto di rene. PAZIENTI E METODI. Studio retrospettivo monocentrico su tutti i pazienti incidenti in DP nel nostro Centro dal 17 luglio 1979 al 31 dicembre 2017. RISULTATI. Pazienti incidenti in DP: 1045 (M/F= 580/465), durata mediana in DP: 24 mesi (IQ-IIIQ: 9-47). Diagnosticati 26 (2.5%) casi di EPS (M/F= 16/10) con una durata mediana in DP di 88 mesi (IQ-IIIQ: 45-143). A fine osservazione, 23 (88.5%) pazienti con EPS erano deceduti (mediana di sopravvivenza dalla diagnosi di EPS: 29 mesi): in 10 (43,5%) la causa del decesso era la EPS. Due (7.7%) pazienti avevano un trapianto di rene funzionante dopo 143 e 134 mesi dalla diagnosi e un (3.8%) paziente era in HD a 114 mesi dalla diagnosi. Dividendo l’intera popolazione DP in quattro decadi (Figura. 1), nei pazienti incidenti dal 1/2008 al 12/2017 (n° 304, 29,1%) non è stato diagnosticato alcun episodio di EPS, con una differenza statisticamente significativa tra la IV^ e la I^ decade (p=0,027), tra la IV^ e la II^ (p<0,001) e tra la IV^ e la III^ (p<0,001). Durante le quattro decadi si è resa evidente la progressiva riduzione della durata della DP (IV^ vs I^ decade: p<0,001; IV^ vs II^: p<0,001; IV^ vs III^: p<0,001) e l’aumento dell’età ad inizio DP (media±DS: 64±16). Inoltre, nessuno dei 405 (38,7%) pazienti incidenti in DP dal 8/2004 ha sviluppato la EPS (mediana in DP: 17 mesi; IQ-IIIQ: 5-34). Nello stesso periodo, anche i 94 (23,2%) pazienti DP trapiantati e gli 80 (19,7%) pazienti trasferiti in emodialisi, non hanno a tutt’oggi manifestato segni/sintomi compatibili con EPS. CONCLUSIONI. Da anni la EPS è riconosciuta come una rara ma temibile complicanza della DP. Nella nostra esperienza, nel corso dei decenni si è resa evidente la progressiva diminuzione del tempo trascorso in DP che ha, verosimilmente, contribuito a una significativa riduzione degli episodi di EPS. Inoltre, l’approfondita conoscenza della metodica dialitica, la migliore biocompatibilità delle soluzioni peritoneali, l’aumento del numero dei trapianti e il perfezionamento della terapia antirigetto, hanno cooperato a limitare la comparsa della EPS anche dopo il trapianto. A tutt’oggi, la DP deve quindi essere considerata come una metodica depurativa valida e sicura, che deve essere offerta a tutti i pazienti idonei.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.