Il complesso di Villa Grasseni a Flero, in provincia di Brescia, è costituito da un edificio padronale di impianto tardo settecentesco, e dall’annesso parco, storicamente destinato parte a brolo e parte a giardino all’inglese. Acquisito dal Comune di Flero alla fine degli anni Ottanta del Novecento, esso è stato oggetto di ingenti interventi di ristrutturazione che l’hanno restituito all’uso pubblico (la villa è attualmente sede della biblioteca municipale e di scuole di musica e pittura, il giardino è un parco pubblico). Oggetto di una convenzione stipulata nell’autunno 2012 fra il Comune di Flero e il Dipartimento di Ingegneria Civile, Architettura, Territorio, Ambiente e Matematica dell’Università di Brescia, il complesso è diventato tema su cui si sono cimentati studenti, laureandi e assegnisti che - grazie alle competenze multidisciplinari presenti nel Dipartimento (rilievo, diagnostica, ricerca e progetto di conservazione dell’architettura) - hanno fornito alla proprietà una completa base conoscitiva. Integrata da approfondimenti che hanno coinvolto professionisti con specializzazioni nel campo dell’ingegneria strutturale e idraulica, del riuso dell’edilizia storica e del paesaggio, l’analisi ha consentito all’Amministrazione di orientare le proprie risorse in base agli interventi ritenuti prioritari. La progettazione e la fase di cantiere, suddivise per lotti funzionali, hanno fino a ora riguardato l’intervento di messa in sicurezza della ghiacciaia e del muro di cinta del parco (cantiere ultimato nel 2014), la progettazione esecutiva del restauro della copertura e quella preliminare di conservazione e valorizzazione del parco (che prevederà anche il ripristino della rete idraulica storica), nonché lo studio per il riuso dell’intero edificio. Uno degli aspetti alla base dell’accordo stipulato fra Università e Amministrazione Comunale è stato l’occasione di aprire l’Ateneo al territorio, mettendo a disposizione della comunità gli esiti delle ricerche e sperimentazioni svolte in sede accademica. Dal punto di vista didattico, si è trattato di un’occasione unica per gli studenti di confrontarsi con le reali esigenze di programmazione amministrativa, e con una visione globale del tema della conservazione e del riuso di un edificio storico, che tenesse in considerazione esigenze a volte necessariamente meno approfondite nel corso dell’insegnamento. I punti qualificanti possono essere ricondotti al costante contatto e dialogo con la committenza pubblica - in particolare sul tema del riuso -, che ha indotto gli studenti a una continua modulazione del progetto sulla scorta dei dati desunti dalle analisi e delle richieste man mano acquisiti, confrontandosi anche con i professionisti esterni e i referenti amministrativi, nonché con l’iter burocratico di approvazione del progetto stesso. L’opportunità poi di seguire almeno parzialmente la fase di cantiere ha consentito di poter meglio comprendere il rapporto fra le fasi preliminari di indagine, la definizione e l’attuazione delle scelte progettuali. L’intervento avrà lo scopo di presentare i primi parziali risultati di una lavoro che - frutto della sinergia fra committenza pubblica, università e mondo professionale - rientra in un progetto organico e coordinato di studio, conservazione, riuso e valorizzazione, che si concluderà nella definizione di un piano di manutenzione attraverso il quale la Pubblica Amministrazione sarà in grado di gestire il bene nel prossimo futuro. Villa Grasseni in Flero, in the province of Brescia, consists of a late eighteenth-century country estate with an orchard and an English garden. Acquired by Flero town council in the late 1980s, it was subject to an extensive renovation plan that opened it to the public (the villa is now the home of the public library as well as music and art schools, while the garden is a public park). Thanks to the multidisciplinary expertise available at the University of Brescia’s Department of Civil Engineering, Architecture, Land, Environment and Mathematics (DICATAM), Flero town council and DICATAM signed an agreement in the autumn of 2012 with the aim of studying the building and its estate, in order to provide the council with guidelines for the planned conservation of this ancient building. The project also had a didactic element, as Villa Grasseni was used as a case study for students working on the preservation and enhancement of built heritage. This essay aims to present the first partial results of a joint effort involving contributions from the building’s public owners, the university and professional experts; these results are part of a wider project concerning planned conservation, reuse and enhancement that will assist the council in managing the building in the near future.

Ricerca, didattica e cantiere nel restauro d’architettura. Il complesso di Villa Grasseni a Flero (Brescia)

COCCOLI, Carlotta
2017-01-01

Abstract

Il complesso di Villa Grasseni a Flero, in provincia di Brescia, è costituito da un edificio padronale di impianto tardo settecentesco, e dall’annesso parco, storicamente destinato parte a brolo e parte a giardino all’inglese. Acquisito dal Comune di Flero alla fine degli anni Ottanta del Novecento, esso è stato oggetto di ingenti interventi di ristrutturazione che l’hanno restituito all’uso pubblico (la villa è attualmente sede della biblioteca municipale e di scuole di musica e pittura, il giardino è un parco pubblico). Oggetto di una convenzione stipulata nell’autunno 2012 fra il Comune di Flero e il Dipartimento di Ingegneria Civile, Architettura, Territorio, Ambiente e Matematica dell’Università di Brescia, il complesso è diventato tema su cui si sono cimentati studenti, laureandi e assegnisti che - grazie alle competenze multidisciplinari presenti nel Dipartimento (rilievo, diagnostica, ricerca e progetto di conservazione dell’architettura) - hanno fornito alla proprietà una completa base conoscitiva. Integrata da approfondimenti che hanno coinvolto professionisti con specializzazioni nel campo dell’ingegneria strutturale e idraulica, del riuso dell’edilizia storica e del paesaggio, l’analisi ha consentito all’Amministrazione di orientare le proprie risorse in base agli interventi ritenuti prioritari. La progettazione e la fase di cantiere, suddivise per lotti funzionali, hanno fino a ora riguardato l’intervento di messa in sicurezza della ghiacciaia e del muro di cinta del parco (cantiere ultimato nel 2014), la progettazione esecutiva del restauro della copertura e quella preliminare di conservazione e valorizzazione del parco (che prevederà anche il ripristino della rete idraulica storica), nonché lo studio per il riuso dell’intero edificio. Uno degli aspetti alla base dell’accordo stipulato fra Università e Amministrazione Comunale è stato l’occasione di aprire l’Ateneo al territorio, mettendo a disposizione della comunità gli esiti delle ricerche e sperimentazioni svolte in sede accademica. Dal punto di vista didattico, si è trattato di un’occasione unica per gli studenti di confrontarsi con le reali esigenze di programmazione amministrativa, e con una visione globale del tema della conservazione e del riuso di un edificio storico, che tenesse in considerazione esigenze a volte necessariamente meno approfondite nel corso dell’insegnamento. I punti qualificanti possono essere ricondotti al costante contatto e dialogo con la committenza pubblica - in particolare sul tema del riuso -, che ha indotto gli studenti a una continua modulazione del progetto sulla scorta dei dati desunti dalle analisi e delle richieste man mano acquisiti, confrontandosi anche con i professionisti esterni e i referenti amministrativi, nonché con l’iter burocratico di approvazione del progetto stesso. L’opportunità poi di seguire almeno parzialmente la fase di cantiere ha consentito di poter meglio comprendere il rapporto fra le fasi preliminari di indagine, la definizione e l’attuazione delle scelte progettuali. L’intervento avrà lo scopo di presentare i primi parziali risultati di una lavoro che - frutto della sinergia fra committenza pubblica, università e mondo professionale - rientra in un progetto organico e coordinato di studio, conservazione, riuso e valorizzazione, che si concluderà nella definizione di un piano di manutenzione attraverso il quale la Pubblica Amministrazione sarà in grado di gestire il bene nel prossimo futuro. Villa Grasseni in Flero, in the province of Brescia, consists of a late eighteenth-century country estate with an orchard and an English garden. Acquired by Flero town council in the late 1980s, it was subject to an extensive renovation plan that opened it to the public (the villa is now the home of the public library as well as music and art schools, while the garden is a public park). Thanks to the multidisciplinary expertise available at the University of Brescia’s Department of Civil Engineering, Architecture, Land, Environment and Mathematics (DICATAM), Flero town council and DICATAM signed an agreement in the autumn of 2012 with the aim of studying the building and its estate, in order to provide the council with guidelines for the planned conservation of this ancient building. The project also had a didactic element, as Villa Grasseni was used as a case study for students working on the preservation and enhancement of built heritage. This essay aims to present the first partial results of a joint effort involving contributions from the building’s public owners, the university and professional experts; these results are part of a wider project concerning planned conservation, reuse and enhancement that will assist the council in managing the building in the near future.
2017
978-88-7140-766-1
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