All’interno del processo progettuale l’immagine computerizzata permette in tempo reale una visualizzazione tridimensionale dei volumi su monitor, annullando l’intervallo temporale tra la stesura del disegno e la realizzazione del prototipo. La rappresentazione che si ottiene, pur riassumendo in sé due aspetti altrimenti diversi della fase di progetto, rimane vincolata alla bidimensionalità del supporto e alla sua incoerenza materica, e per questo la possibilità di costruire un modello analogico di quanto rilevato o progettato, è ancora, nell’era della simulazione elettronica, la dimensione più attuale - perché reale - in cui sia possibile dare forma alle idee. Il modello permette di verificare e controllare nella materia quanto espresso sulla carta, e questa interazione tra due aspetti della rappresentazione, in cui il modello ha un ruolo complementare a quello del disegno, è ugualmente efficace a livello strutturale, architettonico e paesaggistico - così come presentato nelle tavole realizzate all’interno dei corsi di Disegno della Facoltà di Ingegneria - in cui modelli di schemi reticolari e di capriate, sezioni di involucri architettonici e profili territoriali per curve isoipse concorrono alla definizione del progetto architettonico su carta. Ideare con le mani significa contaminarsi con il materiale per osservare sotto la luce il disegno del proprio pensiero: il modello diventa in questo modo soltanto un altro modo di disegnare.
La rappresentazione visiva e “tattile” nel disegno di struttura,architettura e paesaggio
INNOCENTI, Sereno Marco;CHIRONE, Luigi
2010-01-01
Abstract
All’interno del processo progettuale l’immagine computerizzata permette in tempo reale una visualizzazione tridimensionale dei volumi su monitor, annullando l’intervallo temporale tra la stesura del disegno e la realizzazione del prototipo. La rappresentazione che si ottiene, pur riassumendo in sé due aspetti altrimenti diversi della fase di progetto, rimane vincolata alla bidimensionalità del supporto e alla sua incoerenza materica, e per questo la possibilità di costruire un modello analogico di quanto rilevato o progettato, è ancora, nell’era della simulazione elettronica, la dimensione più attuale - perché reale - in cui sia possibile dare forma alle idee. Il modello permette di verificare e controllare nella materia quanto espresso sulla carta, e questa interazione tra due aspetti della rappresentazione, in cui il modello ha un ruolo complementare a quello del disegno, è ugualmente efficace a livello strutturale, architettonico e paesaggistico - così come presentato nelle tavole realizzate all’interno dei corsi di Disegno della Facoltà di Ingegneria - in cui modelli di schemi reticolari e di capriate, sezioni di involucri architettonici e profili territoriali per curve isoipse concorrono alla definizione del progetto architettonico su carta. Ideare con le mani significa contaminarsi con il materiale per osservare sotto la luce il disegno del proprio pensiero: il modello diventa in questo modo soltanto un altro modo di disegnare.File | Dimensione | Formato | |
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