La problematica della mobilità degli utenti deboli della strada in ambito urbano è ormai nota ed inoltre in numerose realtà sono sorte associazioni, movimenti e gruppi che, affiancando le istituzioni, operano per sensibilizzare la collettività verso una maggiore mobilità pedonale ed un utilizzo della bicicletta, il principale mezzo non motorizzato. Tuttavia, anche se la strategia per incrementare la mobilità non motorizzata, l'unica compatibile con i nostri centri urbani, risulta ormai condivisa, generalmente si assiste ancora ad una difficile e lenta realizzazione di interventi che realmente incentivino tale mobilità. Al di fuori dei centri storici, in cui è consolidata la prassi di delimitare le aree pedonali, difficilmente si hanno percorsi pedonali ben attrezzati, collegati fra loro e di elevata qualità. Anche per la mobilità ciclabile, eccetto la realizzazione di alcune importanti piste ciclabili, non si è notato una reale riqualificazione degli spazi stradali urbani a favore della bicicletta. Pertanto ci si pone l’obiettivo di analizzare quali concreti e fattibili interventi siano realmente efficaci per incentivare sensibilmente la mobilita non motorizzata. A tal fine si forniscono elementi per una corretta pianificazione del traffico e per l'elaborazione di norme viarie che stabiliscano le modalità di realizzazione delle diverse opere a favore dell'utente debole della strada. Dopo una illustrazione dei modi per la realizzazione a regola d'arte di elementi infrastrutturali a favore di una sicura mobilità di pedoni e ciclisti, si analizzano alcuni esempi realizzati in Italia (soprattutto nella regione Emilia Romagna) e in Francia, di cui vengono illustrati gli elementi innovativi.

Interventi per incentivare la mobilità non motorizzata

MATERNINI, Giulio;FOINI, Silvia
2007-01-01

Abstract

La problematica della mobilità degli utenti deboli della strada in ambito urbano è ormai nota ed inoltre in numerose realtà sono sorte associazioni, movimenti e gruppi che, affiancando le istituzioni, operano per sensibilizzare la collettività verso una maggiore mobilità pedonale ed un utilizzo della bicicletta, il principale mezzo non motorizzato. Tuttavia, anche se la strategia per incrementare la mobilità non motorizzata, l'unica compatibile con i nostri centri urbani, risulta ormai condivisa, generalmente si assiste ancora ad una difficile e lenta realizzazione di interventi che realmente incentivino tale mobilità. Al di fuori dei centri storici, in cui è consolidata la prassi di delimitare le aree pedonali, difficilmente si hanno percorsi pedonali ben attrezzati, collegati fra loro e di elevata qualità. Anche per la mobilità ciclabile, eccetto la realizzazione di alcune importanti piste ciclabili, non si è notato una reale riqualificazione degli spazi stradali urbani a favore della bicicletta. Pertanto ci si pone l’obiettivo di analizzare quali concreti e fattibili interventi siano realmente efficaci per incentivare sensibilmente la mobilita non motorizzata. A tal fine si forniscono elementi per una corretta pianificazione del traffico e per l'elaborazione di norme viarie che stabiliscano le modalità di realizzazione delle diverse opere a favore dell'utente debole della strada. Dopo una illustrazione dei modi per la realizzazione a regola d'arte di elementi infrastrutturali a favore di una sicura mobilità di pedoni e ciclisti, si analizzano alcuni esempi realizzati in Italia (soprattutto nella regione Emilia Romagna) e in Francia, di cui vengono illustrati gli elementi innovativi.
2007
9788884822185
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