Per diverso tempo, il divieto di accesso alla procreazione medicalmente assistita post-mortem è stato desunto da un'interpretazione sistematica della legge n. 40 del 2004. Tuttavia, a seguito della sentenza n. 161 del 2023 della Corte Costituzionale, che ha consentito a una donna single, la cui relazione sentimentale con il partner era terminata, di diventare madre mediante procreazione medicalmente assistita, il divieto della procreazione post-mortem sembra diventare irragionevole. La questione è stata successivamente affrontata dal Decreto del Ministro della Salute del 20 marzo 2024, che garantisce la ragionevole tutela delle posizioni giuridiche soggettive previste dall’articolo 6, terzo comma, della stessa legge, esclusivamente con riferimento alla realizzazione del desiderio di maternità.
La complessa regolamentazione della disciplina relativa alla procreazione medicalmente assistita post mortem
Alessandra Mazzola
2025-01-01
Abstract
Per diverso tempo, il divieto di accesso alla procreazione medicalmente assistita post-mortem è stato desunto da un'interpretazione sistematica della legge n. 40 del 2004. Tuttavia, a seguito della sentenza n. 161 del 2023 della Corte Costituzionale, che ha consentito a una donna single, la cui relazione sentimentale con il partner era terminata, di diventare madre mediante procreazione medicalmente assistita, il divieto della procreazione post-mortem sembra diventare irragionevole. La questione è stata successivamente affrontata dal Decreto del Ministro della Salute del 20 marzo 2024, che garantisce la ragionevole tutela delle posizioni giuridiche soggettive previste dall’articolo 6, terzo comma, della stessa legge, esclusivamente con riferimento alla realizzazione del desiderio di maternità.| File | Dimensione | Formato | |
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