La depressione perinatale (PND) è una delle complicanze più frequenti nelle donne in gravidanza e dopo il parto, può causare gravi effetti negativi a breve e lungo termine sia sulla salute mentale della madre sia sullo sviluppo del feto/bambino e gravare sui costi di trattamento affrontati dai sistemi sanitari. La prevalenza della PND è elevata in tutto il mondo e interessa circa il 17% nelle donne (Underwood et al., 2017; Hahn-Holbrook et al., 2017; Okagbue et al., 2019). Tuttavia, essa sembra essere sotto diagnosticata (O’Hara, McCabe, 2013). Infatti, studi internazionali (Hahn-Holbrook et al., 2017) rivelano la mancanza di una stima accurata della prevalenza della depressione postpartum (PPD), che varia notevolmente a seconda della nazione: le disparità delle situazioni socioeconomiche spiegano gran parte di questa variazione. Diversi studi hanno indagato la relazione tra, da una parte, fattori di rischio sociodemografici ed economici e, dall’altra parte, depressione prenatale (AND; Biaggi et al., 2016) e depressione postpartum (PPD; Hahn-Holbrook et al., 2017). I risultati hanno mostrato che la maggior parte di questi fattori di rischio è correlata a differenze nella prevalenza di AND e/o PPD. Tuttavia, sia la prevalenza che la distribuzione di questi fattori di rischio può variare nel tempo, soprattutto durante periodi di estremo cambiamento socioeconomico (Dijkstra-Kersten et al., nazionali 2015; Ruiz-Pérez et al., 2017).Gli obiettivi di questo lavoro sono i seguenti: valutare la prevalenza della depressione perinatale sia nel periodo prenatale che postnatale (ulteriormente suddiviso in trimestri) in un ampio campione di donne che frequentano centri sanitari in Italia, e analizzare la sua associazione con fattori socioeconomici.
Depressione materna nel periodo prenatale e postnatale dello sviluppo del bambino:prevalenza, rischio e condizioni socioeconomiche familiari
Cena Loredana
Writing – Review & Editing
;Trainini AliceData Curation
;Stefana AlbertoWriting – Review & Editing
2023-01-01
Abstract
La depressione perinatale (PND) è una delle complicanze più frequenti nelle donne in gravidanza e dopo il parto, può causare gravi effetti negativi a breve e lungo termine sia sulla salute mentale della madre sia sullo sviluppo del feto/bambino e gravare sui costi di trattamento affrontati dai sistemi sanitari. La prevalenza della PND è elevata in tutto il mondo e interessa circa il 17% nelle donne (Underwood et al., 2017; Hahn-Holbrook et al., 2017; Okagbue et al., 2019). Tuttavia, essa sembra essere sotto diagnosticata (O’Hara, McCabe, 2013). Infatti, studi internazionali (Hahn-Holbrook et al., 2017) rivelano la mancanza di una stima accurata della prevalenza della depressione postpartum (PPD), che varia notevolmente a seconda della nazione: le disparità delle situazioni socioeconomiche spiegano gran parte di questa variazione. Diversi studi hanno indagato la relazione tra, da una parte, fattori di rischio sociodemografici ed economici e, dall’altra parte, depressione prenatale (AND; Biaggi et al., 2016) e depressione postpartum (PPD; Hahn-Holbrook et al., 2017). I risultati hanno mostrato che la maggior parte di questi fattori di rischio è correlata a differenze nella prevalenza di AND e/o PPD. Tuttavia, sia la prevalenza che la distribuzione di questi fattori di rischio può variare nel tempo, soprattutto durante periodi di estremo cambiamento socioeconomico (Dijkstra-Kersten et al., nazionali 2015; Ruiz-Pérez et al., 2017).Gli obiettivi di questo lavoro sono i seguenti: valutare la prevalenza della depressione perinatale sia nel periodo prenatale che postnatale (ulteriormente suddiviso in trimestri) in un ampio campione di donne che frequentano centri sanitari in Italia, e analizzare la sua associazione con fattori socioeconomici.File | Dimensione | Formato | |
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