Lo scritto si configura come secondo capitolo di un volume indirizzato a ripercorrere l’iter ideativo, progettuale e costruttivo del teatro del Vittoriale degli Italiani sito nel complesso gardesano, voluto da Gabriele d’Annunzio e disegnato da Gian Carlo Maroni. Viene qui affrontata l’edificazione del teatro, analizzandone il cantiere durante la sovrintendenza di Gian Carlo Maroni, fino allo scoppio del secondo conflitto mondiale. La ricostruzione puntuale dei lavori, del tutto inedita, si fonda sull’esame condotto su una cospicua serie di unità archivistiche conservate nel Vittoriale e dettaglianti l’erezione del nucleo principale del corpo di ingresso e l’avvio della messa in opera della cavea gradonata, distinguendo ben sette fasi edilizie fino all’aprile del 1937. Le ricerche si soffermano sulle attività di cantiere, le imprese e gli operai che effettuarono gli scavi, le tecniche costruttive e i materiali utilizzati, in particolare i primi rivestimenti lapidei in pietra rossa di Verona. Gli studi rilevano altresì l’estenuante ricerca di fondi che, soprattutto dopo la scomparsa del Vate e la costituzione del Vittoriale a Fondazione, occupò Maroni forse più degli stessi lavori ed ebbe forti ripercussioni sul progetto. Il capitolo è completato da un allegato, denominato A, con la trascrizione di alcuni documenti sempre a cura dell’autrice.
Gian Carlo Maroni alla guida del cantiere del teatro (1935-1951)
Elisa Sala
2021-01-01
Abstract
Lo scritto si configura come secondo capitolo di un volume indirizzato a ripercorrere l’iter ideativo, progettuale e costruttivo del teatro del Vittoriale degli Italiani sito nel complesso gardesano, voluto da Gabriele d’Annunzio e disegnato da Gian Carlo Maroni. Viene qui affrontata l’edificazione del teatro, analizzandone il cantiere durante la sovrintendenza di Gian Carlo Maroni, fino allo scoppio del secondo conflitto mondiale. La ricostruzione puntuale dei lavori, del tutto inedita, si fonda sull’esame condotto su una cospicua serie di unità archivistiche conservate nel Vittoriale e dettaglianti l’erezione del nucleo principale del corpo di ingresso e l’avvio della messa in opera della cavea gradonata, distinguendo ben sette fasi edilizie fino all’aprile del 1937. Le ricerche si soffermano sulle attività di cantiere, le imprese e gli operai che effettuarono gli scavi, le tecniche costruttive e i materiali utilizzati, in particolare i primi rivestimenti lapidei in pietra rossa di Verona. Gli studi rilevano altresì l’estenuante ricerca di fondi che, soprattutto dopo la scomparsa del Vate e la costituzione del Vittoriale a Fondazione, occupò Maroni forse più degli stessi lavori ed ebbe forti ripercussioni sul progetto. Il capitolo è completato da un allegato, denominato A, con la trascrizione di alcuni documenti sempre a cura dell’autrice.File | Dimensione | Formato | |
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