dei modelli BIM è diventata ormai pratica comune. La rappresentazione si deve pertanto confronta- re con il necessario aggiornamento verso logiche computazionali attraverso linguaggi differenti, che sappiano costruire e operare i modelli tridimensionali. Il presente contributo verifica innanzitutto l’applicazione delle regole di script alle volte coniche trompe, come descritte nei trattati stereotomici. Così facendo, il modello genera molteplici rappresentazioni, che possono abilitare, attraverso op- portune connessioni, utilizzi specifici, come quello della verifica strutturale delle volte. D’altra parte, la programmazione visuale genera spesso script di difficile comprensione, in mancanza di pratiche e standard per la definizione e organizzazione dei nodi. Ne deriva la necessità di documentare le operazioni e la logica utilizzata, al fine della modifica dello script e della comprensione da parte di lettori e interlocutori esterni. Un secondo esempio dimostra così l’applicazione di linguaggi di pro- duzione automatizzata di diagrammi di processo UML, a partire da codice opportunamente scritto e integrabile nelle piattaforme VPL. La rappresentazione parametrica del primo caso viene astratta in un ulteriore diagramma, attraverso l’utilizzo di codice testuale. I due casi, posti a sistema, indagano la relazione tra linguaggi differenti nel contesto della rappresentazione.

Testo, modello, diagramma: continuità e aggiornamento dei linguaggi per la rappresentazione

Paolo Borin
;
2021-01-01

Abstract

dei modelli BIM è diventata ormai pratica comune. La rappresentazione si deve pertanto confronta- re con il necessario aggiornamento verso logiche computazionali attraverso linguaggi differenti, che sappiano costruire e operare i modelli tridimensionali. Il presente contributo verifica innanzitutto l’applicazione delle regole di script alle volte coniche trompe, come descritte nei trattati stereotomici. Così facendo, il modello genera molteplici rappresentazioni, che possono abilitare, attraverso op- portune connessioni, utilizzi specifici, come quello della verifica strutturale delle volte. D’altra parte, la programmazione visuale genera spesso script di difficile comprensione, in mancanza di pratiche e standard per la definizione e organizzazione dei nodi. Ne deriva la necessità di documentare le operazioni e la logica utilizzata, al fine della modifica dello script e della comprensione da parte di lettori e interlocutori esterni. Un secondo esempio dimostra così l’applicazione di linguaggi di pro- duzione automatizzata di diagrammi di processo UML, a partire da codice opportunamente scritto e integrabile nelle piattaforme VPL. La rappresentazione parametrica del primo caso viene astratta in un ulteriore diagramma, attraverso l’utilizzo di codice testuale. I due casi, posti a sistema, indagano la relazione tra linguaggi differenti nel contesto della rappresentazione.
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