Il volume intitolato “Pericolosamente più sicuri” segue il precedente lavoro “Pericolosamente sicuri“, pubblicato nel 2015, in cui si analizzavano alcuni aspetti riguardanti la prevenzione sui luoghi di lavoro, distaccandosi dalla semplice retorica di un manuale di cantiere e guardando maggiormente all’approccio che ciascun individuo ha verso il rischio. Il volume, adottato nei corsi di Sicurezza negli impianti industriali e Sicurezza negli ambienti di lavoro, rispettivamente del Politecnico di Bari e dell’Università della Tuscia, si propone come una riflessione aggiornata e lucida sulla situazione della sicurezza. “Questo libro – scrive Giagni nella premessa – nasce da una riflessione maturata a cavallo tra New York e L’Aquila, lì dove si sono verificati due tragici eventi molto diversi tra loro: il primo di natura terroristica, il secondo di natura calamitosa”. È proprio a New York che l’autore nota la perfetta macchina organizzativa creata per gestire gli eventi e contrastare qualsiasi possibile emergenza, ma è anche in quella occasione che si rende conto di cosa voglia dire avere paura di un evento spiacevole e di come questo aspetto chiami in causa l’individuo, la sua percezione del rischio che la memoria associa ad un evento già accaduto. Che cos’è l’emergenza ? Qual è il modo migliore di affrontarla e, soprattutto, quanto conta l’aspetto umano ? Le persone tendono a ritenere più probabile un evento se hanno memoria di ciò che può accadere quando questo si verifica, scrive Sunstein. Così, ci si sente più sicuri in un ambiente che si conosce bene, dove la confidenza maggiore è data dalla conoscenza del tempo trascorso, ma è proprio lì nella crescente sicurezza alimentata dalla disinformazione e da una fragile cultura della prevenzione che si cela il pericolo.

Pericolosamente più sicuri

Giagni, Gianluca
2016-01-01

Abstract

Il volume intitolato “Pericolosamente più sicuri” segue il precedente lavoro “Pericolosamente sicuri“, pubblicato nel 2015, in cui si analizzavano alcuni aspetti riguardanti la prevenzione sui luoghi di lavoro, distaccandosi dalla semplice retorica di un manuale di cantiere e guardando maggiormente all’approccio che ciascun individuo ha verso il rischio. Il volume, adottato nei corsi di Sicurezza negli impianti industriali e Sicurezza negli ambienti di lavoro, rispettivamente del Politecnico di Bari e dell’Università della Tuscia, si propone come una riflessione aggiornata e lucida sulla situazione della sicurezza. “Questo libro – scrive Giagni nella premessa – nasce da una riflessione maturata a cavallo tra New York e L’Aquila, lì dove si sono verificati due tragici eventi molto diversi tra loro: il primo di natura terroristica, il secondo di natura calamitosa”. È proprio a New York che l’autore nota la perfetta macchina organizzativa creata per gestire gli eventi e contrastare qualsiasi possibile emergenza, ma è anche in quella occasione che si rende conto di cosa voglia dire avere paura di un evento spiacevole e di come questo aspetto chiami in causa l’individuo, la sua percezione del rischio che la memoria associa ad un evento già accaduto. Che cos’è l’emergenza ? Qual è il modo migliore di affrontarla e, soprattutto, quanto conta l’aspetto umano ? Le persone tendono a ritenere più probabile un evento se hanno memoria di ciò che può accadere quando questo si verifica, scrive Sunstein. Così, ci si sente più sicuri in un ambiente che si conosce bene, dove la confidenza maggiore è data dalla conoscenza del tempo trascorso, ma è proprio lì nella crescente sicurezza alimentata dalla disinformazione e da una fragile cultura della prevenzione che si cela il pericolo.
2016
9788872635377
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11379/593005
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