Con “perinatalità” si intende non solo quel periodo di vita della donna quando concepisce e mette al mondo un bambino, come comunemente e sanitariamente ancor oggi si intende ma, a più fondata ragione, il periodo della vita di ogni individuo, dal feto ai primi mille giorni di vita, in cui vengono a costruirsi le fondamenta del suo cervello. Continuare a riferirsi solo alla donna non considera quanto dimostrato da quasi un secolo dalle scienze psicologiche, psicoanalisi e neuroscienze. Nessuno ha un cervello uguale a quello di un altro: la diversità è frutto di ciò che in un cervello si struttura in base alle informazioni ricevute continuativamente da tutti i sensori del corpo in contatto con il corpo della madre, prima come feto, poi come bimbo. Le prime strutture neurali condizionano il modo con cui un cervello organizzerà ogni successiva “sua” esperienza. Ne discende l’importanza della perinatalità, come periodo di formazione di quanto sarà determinante lo sviluppo del cervello di quel singolo individuo. In questo sviluppo perinatale fondamentale risulta la sua relazione coi genitori. Poiché l’intero processo relazionale è silenzioso, al di fuori delle possibilità coscienti dei genitori, indispensabile si presenta poter prevenire eventuali sviluppi negativi nei bambini e nelle future generazioni. Occorre pertanto una “promozione della salute mentale dei genitori per lo sviluppo neuromentale del bambino”, come recita il sottotitolo di questo libro, che è il seguito di altri cinque dei medesimi autori dedicati a questo argomento. Tale promozione si presenta poco utile se erogata solo per genitori con indici di rischio: i processi che inficiano la “buona relazione” sono silenziosi, al di fuori della coscienza, di genitori, di figli e anche di osservatori; salvo i casi gravi, rilevati a livello psichiatrico. Un lavoro di prevenzione con tutti i genitori permetterà inoltre di rilevare quanto le modalità attuali della vita sociale e intrafamiliare limitino e alterino (si pensi alla digitalizzazione di ogni linguaggio) lo spazio e la natura emozionale della “buona relazione”.
Imbasciati Antonio, Cena Loredana. Psicologia Clinica Perinatale. Promozione della salute mentale dei genitori per lo sviluppo neuromentale del bambino
Cena Loredana
Writing – Original Draft Preparation
2023-01-01
Abstract
Con “perinatalità” si intende non solo quel periodo di vita della donna quando concepisce e mette al mondo un bambino, come comunemente e sanitariamente ancor oggi si intende ma, a più fondata ragione, il periodo della vita di ogni individuo, dal feto ai primi mille giorni di vita, in cui vengono a costruirsi le fondamenta del suo cervello. Continuare a riferirsi solo alla donna non considera quanto dimostrato da quasi un secolo dalle scienze psicologiche, psicoanalisi e neuroscienze. Nessuno ha un cervello uguale a quello di un altro: la diversità è frutto di ciò che in un cervello si struttura in base alle informazioni ricevute continuativamente da tutti i sensori del corpo in contatto con il corpo della madre, prima come feto, poi come bimbo. Le prime strutture neurali condizionano il modo con cui un cervello organizzerà ogni successiva “sua” esperienza. Ne discende l’importanza della perinatalità, come periodo di formazione di quanto sarà determinante lo sviluppo del cervello di quel singolo individuo. In questo sviluppo perinatale fondamentale risulta la sua relazione coi genitori. Poiché l’intero processo relazionale è silenzioso, al di fuori delle possibilità coscienti dei genitori, indispensabile si presenta poter prevenire eventuali sviluppi negativi nei bambini e nelle future generazioni. Occorre pertanto una “promozione della salute mentale dei genitori per lo sviluppo neuromentale del bambino”, come recita il sottotitolo di questo libro, che è il seguito di altri cinque dei medesimi autori dedicati a questo argomento. Tale promozione si presenta poco utile se erogata solo per genitori con indici di rischio: i processi che inficiano la “buona relazione” sono silenziosi, al di fuori della coscienza, di genitori, di figli e anche di osservatori; salvo i casi gravi, rilevati a livello psichiatrico. Un lavoro di prevenzione con tutti i genitori permetterà inoltre di rilevare quanto le modalità attuali della vita sociale e intrafamiliare limitino e alterino (si pensi alla digitalizzazione di ogni linguaggio) lo spazio e la natura emozionale della “buona relazione”.File | Dimensione | Formato | |
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