Nella pianificazione della città dei servizi l’assenza di valore distribuito spazialmente è discriminante. Possiamo ri-attualizzare o rileggere i valori o il sistema di valori da cui dipende il welfare urbano? L’evoluzione nel tempo della “città pubblica” mostra come i servizi hanno continuato e continuano sempre più velocemente a modificarsi per rispondere ai bisogni della popolazione (abitanti, residenti, city users) mettendo in evidenza nuove esigenze o maggiore necessità di flessibilità. Anche il ruolo dello stesso servizio evolve nel tempo e predilige differenti collocazioni nello spazio. In passato i servizi erano motivo di aggregazione, socialità e poli attrattori, ma gli effetti della pandemia hanno favorito la transizione verso la consegna a domicilio di molti beni e servizi: dai prodotti di prima necessità, ai farmaci e persino alle terapie mediche che prima non potevano che essere somministrate presso l’ambulatorio e l’ospedale più vicino. Un utilizzo che passa dall’essere saltuario all’essere abituale e ciclico per rispondere non solo a bisogni voluttuari (come un regalo comprato con Amazon), ma essenziali. Grazie alla sintetica rilettura del passato e alle possibili comparazioni con la situazione attuale, l’articolo si propone di evidenziare le qualità che la pianificazione dei servizi alla persona dovrebbe garantire, invarianti o evolutesi nel tempo, ovvero degli elementi di valore da tenere presenti per realizzare una “buona” città pubblica.
Il valore della città pubblica: principi e transizioni nella città del futuro
Richiedei A.
;Pezzagno M.;
2023-01-01
Abstract
Nella pianificazione della città dei servizi l’assenza di valore distribuito spazialmente è discriminante. Possiamo ri-attualizzare o rileggere i valori o il sistema di valori da cui dipende il welfare urbano? L’evoluzione nel tempo della “città pubblica” mostra come i servizi hanno continuato e continuano sempre più velocemente a modificarsi per rispondere ai bisogni della popolazione (abitanti, residenti, city users) mettendo in evidenza nuove esigenze o maggiore necessità di flessibilità. Anche il ruolo dello stesso servizio evolve nel tempo e predilige differenti collocazioni nello spazio. In passato i servizi erano motivo di aggregazione, socialità e poli attrattori, ma gli effetti della pandemia hanno favorito la transizione verso la consegna a domicilio di molti beni e servizi: dai prodotti di prima necessità, ai farmaci e persino alle terapie mediche che prima non potevano che essere somministrate presso l’ambulatorio e l’ospedale più vicino. Un utilizzo che passa dall’essere saltuario all’essere abituale e ciclico per rispondere non solo a bisogni voluttuari (come un regalo comprato con Amazon), ma essenziali. Grazie alla sintetica rilettura del passato e alle possibili comparazioni con la situazione attuale, l’articolo si propone di evidenziare le qualità che la pianificazione dei servizi alla persona dovrebbe garantire, invarianti o evolutesi nel tempo, ovvero degli elementi di valore da tenere presenti per realizzare una “buona” città pubblica.File | Dimensione | Formato | |
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