Il contributo riflette sulla permanenza e sul destino di parchi e viali della Rimembranza dedicati ai caduti della Grande Guerra nei territori di Brescia e Bergamo, a un secolo dalla loro realizzazione. Con la circolare del 27 dicembre 1922, il sottosegretario di Stato per la pubblica istruzione Dario Lupi si rivolgeva ai provveditori agli studi e alle scuole per promuovere l’iniziativa di ricordare i caduti del recente conflitto attraverso la piantumazione di un albero per ogni caduto in ogni città e paese. La circolare conteneva le norme e le modalità di realizzazione di parchi e viali della Rimembranza riguardanti l’impianto, la scelta delle essenze arboree, la forma e il contenuto delle targhette coi nomi dei caduti da apporre su piante o cippi. L’adesione all’iniziativa fu ampia a livello nazionale, tanto che in tutte le comunità vennero costituiti comitati per la promozione del progetto. A una ricognizione del 15 ottobre 1923, nelle province di Brescia e Bergamo risultavano già fondati rispettivamente 41 e 301 comitati, e inaugurati 5 e 69 parchi, uno dei quali – Iseo – alla presenza dell’on. Lupi. I parchi e viali potevano essere collocati attorno al monumento ai caduti, vicino alla chiesa, al cimitero, alla scuola, al palazzo municipale, alla rocca, ecc… Talvolta furono realizzati grandi complessi che comprendevano – oltre al verde – monumenti, santuari, sacrari, edifici (spesso scuole) dedicati ai caduti. La progettazione venne perlopiù affidata a tecnici locali, ma non mancano esempi di progetti realizzati da noti artisti, architetti, ingegneri (tra questi, nelle province prese in esame, Ernesto Suardo e Giovanni Tagliaferri). Dopo la Seconda guerra mondiale ai caduti della Grande Guerra furono spesso aggiunti i nomi dei caduti nel nuovo conflitto, ma in seguito il culto e la memoria di questi luoghi sono caduti progressivamente nell’oblio, portando a una loro trasformazione o cancellazione. La caratteristica di essere opere prevalentemente “verdi”, le ha rese infatti più fragili e sacrificabili, soprattutto per esigenze viabilistiche, tanto che oggi in molti casi emerge un grave stato di degrado, sia della componente verde, sia dei manufatti, in alcuni casi non più riconoscibili nell’assetto urbano contemporaneo. In occasione delle celebrazioni per il centenario della Grande Guerra è stata promossa un’iniziativa ministeriale, avviata dall’ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) con il supporto delle Soprintendenze territoriali, per il censimento e la catalogazione di questi luoghi della memoria, dal titolo Narrando i territori della Grande Guerra attraverso i monumenti, le lapidi, i parchi e viali della Rimembranza. Per le province di Brescia e Bergamo, la schedatura di circa 70 parchi e viali ha consentito di rintracciare documenti, progetti e immagini d’epoca e ricostruire le vicende di alcuni casi significativi. Il confronto della documentazione storica con lo stato di conservazione attuale permette di riflettere sul ruolo che questi luoghi hanno assunto attraverso i decenni per le comunità: spazi della memoria e patrimonio ambientale e paesaggistico, o – ormai svuotati di significato – vittime giudicate sacrificabili o sacrificate alle necessità di trasformazione urbana. The essay focuses on the permanence and the fate of the parks and avenues dedicated to the fallen of the Great War in the territories of Brescia and Bergamo. On the basis of the documentation collected during the census promoted for the centenary, and the comparison with the current state of conservation, the role they have assumed over time is analysed: spaces of memory and environmental and landscape heritage, or victims sacrificed to the needs of urban transformation.

Luoghi della memoria nelle province di Brescia e Bergamo. Parchi e viali della Rimembranza

COCCOLI, Carlotta
;
2023-01-01

Abstract

Il contributo riflette sulla permanenza e sul destino di parchi e viali della Rimembranza dedicati ai caduti della Grande Guerra nei territori di Brescia e Bergamo, a un secolo dalla loro realizzazione. Con la circolare del 27 dicembre 1922, il sottosegretario di Stato per la pubblica istruzione Dario Lupi si rivolgeva ai provveditori agli studi e alle scuole per promuovere l’iniziativa di ricordare i caduti del recente conflitto attraverso la piantumazione di un albero per ogni caduto in ogni città e paese. La circolare conteneva le norme e le modalità di realizzazione di parchi e viali della Rimembranza riguardanti l’impianto, la scelta delle essenze arboree, la forma e il contenuto delle targhette coi nomi dei caduti da apporre su piante o cippi. L’adesione all’iniziativa fu ampia a livello nazionale, tanto che in tutte le comunità vennero costituiti comitati per la promozione del progetto. A una ricognizione del 15 ottobre 1923, nelle province di Brescia e Bergamo risultavano già fondati rispettivamente 41 e 301 comitati, e inaugurati 5 e 69 parchi, uno dei quali – Iseo – alla presenza dell’on. Lupi. I parchi e viali potevano essere collocati attorno al monumento ai caduti, vicino alla chiesa, al cimitero, alla scuola, al palazzo municipale, alla rocca, ecc… Talvolta furono realizzati grandi complessi che comprendevano – oltre al verde – monumenti, santuari, sacrari, edifici (spesso scuole) dedicati ai caduti. La progettazione venne perlopiù affidata a tecnici locali, ma non mancano esempi di progetti realizzati da noti artisti, architetti, ingegneri (tra questi, nelle province prese in esame, Ernesto Suardo e Giovanni Tagliaferri). Dopo la Seconda guerra mondiale ai caduti della Grande Guerra furono spesso aggiunti i nomi dei caduti nel nuovo conflitto, ma in seguito il culto e la memoria di questi luoghi sono caduti progressivamente nell’oblio, portando a una loro trasformazione o cancellazione. La caratteristica di essere opere prevalentemente “verdi”, le ha rese infatti più fragili e sacrificabili, soprattutto per esigenze viabilistiche, tanto che oggi in molti casi emerge un grave stato di degrado, sia della componente verde, sia dei manufatti, in alcuni casi non più riconoscibili nell’assetto urbano contemporaneo. In occasione delle celebrazioni per il centenario della Grande Guerra è stata promossa un’iniziativa ministeriale, avviata dall’ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) con il supporto delle Soprintendenze territoriali, per il censimento e la catalogazione di questi luoghi della memoria, dal titolo Narrando i territori della Grande Guerra attraverso i monumenti, le lapidi, i parchi e viali della Rimembranza. Per le province di Brescia e Bergamo, la schedatura di circa 70 parchi e viali ha consentito di rintracciare documenti, progetti e immagini d’epoca e ricostruire le vicende di alcuni casi significativi. Il confronto della documentazione storica con lo stato di conservazione attuale permette di riflettere sul ruolo che questi luoghi hanno assunto attraverso i decenni per le comunità: spazi della memoria e patrimonio ambientale e paesaggistico, o – ormai svuotati di significato – vittime giudicate sacrificabili o sacrificate alle necessità di trasformazione urbana. The essay focuses on the permanence and the fate of the parks and avenues dedicated to the fallen of the Great War in the territories of Brescia and Bergamo. On the basis of the documentation collected during the census promoted for the centenary, and the comparison with the current state of conservation, the role they have assumed over time is analysed: spaces of memory and environmental and landscape heritage, or victims sacrificed to the needs of urban transformation.
2023
978-88-6887-175-8
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Descrizione: Luoghi della memoria nelle province di Brescia e Bergamo. Parchi e viali della Rimembranza. PREPRINT
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11379/578848
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