Il contributo si sofferma sul rapporto tra law and technology, con specifico riguardo ad una particolare tecnologia, la decisione algoritmica, o trattamento dati automatizzato (per utilizzare le parole del GDPR), cercando di porre in evidenza, da un lato, la latitudine dei rischi dalla stessa implicati, in termini di libertà e diritti fondamentali; dall'altro lato, le tecniche regolatorie promosse dall’Unione europea in alcuni suoi interventi che guardano ai processi algoritmici. Il fine che ci si propone è di dare evidenza se ed in che termini, tali strategie normative, sollecitate dall'UE, nel momento in cui si traducono in una riduzione dei presidi contenutistici propri della riserva di legge e del principio di legalità, si dimostrino tuttavia in grado di introdurre – in compensazione – presidi di natura altra (nello specifico, come si vedrà, di ordine procedimentale) per offrire comunque soddisfazione a fondamentali esigenze garantiste di ordine pubblicistico. A quest'ultimo riguardo giova rammentare che tali garanzie passano senz’altro attraverso i contenuti della legislazione, ma passano altresì attraverso le “forme” mediante cui i contenuti vengono immessi nell’ordinamento. Si tratta quindi di valutare se ed in che termini le istanze garantistiche sottese alla riserva di legge, al principio di legalità ed a quello di certezza del diritto, vale a dire l’adeguata protezione di diritti e libertà fondamentali, lasciate scoperte sul "fronte" della protezione attraverso contenuti legali “certi” e “definiti”, possano tuttavia trovare adeguata protezione con presidi di stampo procedurale.
La decisione algoritmica: tra risk-based approach e tecniche regolatorie
N. Maccabiani
2023-01-01
Abstract
Il contributo si sofferma sul rapporto tra law and technology, con specifico riguardo ad una particolare tecnologia, la decisione algoritmica, o trattamento dati automatizzato (per utilizzare le parole del GDPR), cercando di porre in evidenza, da un lato, la latitudine dei rischi dalla stessa implicati, in termini di libertà e diritti fondamentali; dall'altro lato, le tecniche regolatorie promosse dall’Unione europea in alcuni suoi interventi che guardano ai processi algoritmici. Il fine che ci si propone è di dare evidenza se ed in che termini, tali strategie normative, sollecitate dall'UE, nel momento in cui si traducono in una riduzione dei presidi contenutistici propri della riserva di legge e del principio di legalità, si dimostrino tuttavia in grado di introdurre – in compensazione – presidi di natura altra (nello specifico, come si vedrà, di ordine procedimentale) per offrire comunque soddisfazione a fondamentali esigenze garantiste di ordine pubblicistico. A quest'ultimo riguardo giova rammentare che tali garanzie passano senz’altro attraverso i contenuti della legislazione, ma passano altresì attraverso le “forme” mediante cui i contenuti vengono immessi nell’ordinamento. Si tratta quindi di valutare se ed in che termini le istanze garantistiche sottese alla riserva di legge, al principio di legalità ed a quello di certezza del diritto, vale a dire l’adeguata protezione di diritti e libertà fondamentali, lasciate scoperte sul "fronte" della protezione attraverso contenuti legali “certi” e “definiti”, possano tuttavia trovare adeguata protezione con presidi di stampo procedurale.File | Dimensione | Formato | |
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