Il contributo illustra gli studi preliminari in corso alla Torre della Pallata in Brescia. La torre è costituita principalmente da pietra di Medolo, una roccia sedimentaria di estrazione locale, frequentemente utilizzata, soprattutto in periodo medioevale, in numerosi edifici della città. L'importanza costruttiva di tale materiale nel territorio bresciano, e non solo, è ampiamente suffragata dal suo utilizzo per svariati secoli come si riscontra, (per citare solo due realtà di valore di assoluto rilievo), nel Complesso di Santa Giulia e nel Duomo Vecchio di Brescia. Dalle prime ricognizioni sulla torre è emerso come i conci lapidei in Medolo si caratterizzano per soffrire in misura macroscopica l'aggressione di fenomeni dovuti all'azione delle acque meteoriche durante il periodo invernale (azione di gelo/disgelo) combinata con l'aggressione di elementi inquinanti presenti nell'atmosfera, e la conseguente proliferazione di patologie che compromettono seriamente lo stato di conservazione delle superfici lapidee, quali le croste. D'altra parte, i primi approfondimenti sulla natura del materiale hanno evidenziato una composizione geologica particolarmente soggetta all'aggressione di fenomeni anche molto gravi. I due processi sopra accennati, combinati tra loro, sono stati più volte causa di distacco improvviso di porzioni superficiali di materiale, anche di considerevole dimensione. Diversi episodi sono risultati ben documentati nel corso degli ultimi 150 anni, tanto che, per esempio, negli anni Trenta del secolo scorso, il ferimento di alcune persone, fornì la giustificazione per un vero e proprio cantiere di "messa in sicurezza" dei paramenti lapidei della Pallata, con conseguente rimozione di tutte le parti di materiale all'epoca considerate pericolanti. Episodi di caduta si sono ripetuti anche recentemente nell'aprile 2012. Da una prima analisi della documentazione storica sugli interventi di manutenzione effettuati nell'ultimo secolo, nonché dai recenti episodi di distacco, deriva la conferma di come il progetto di intervento sulle superfici della Pallata non possa essere ricondotto ad un'operazione di restauro una tantum. È opportuno avviare un programma di attività manutentive che consentano il costante monitoraggio dello stato di conservazione delle superfici, e la possibilità di valutare il ricorso periodico a campagne, impostate sul minimo intervento, di consolidamento localizzato. Una scelta di percorso che implicherebbe quindi il superamento della logica dell'intervento d'emergenza e di operazioni indiscriminate scientificamente poco corrette. Il programma di intervento proposto nell'ambito del progetto consiste in operazioni atte a riorganizzare in modo analitico le informazioni ed esperienze pregresse relative alla pietra di Medolo, e ricercare, in modo operativo e concreto, le procedure necessarie a definire un piano di intervento manutentivo condivisibile anche con altri monumenti e edifici della città, utilizzando quale "cantiere pilota" la Torre della Pallata. Le procedure per la conservazione del Medolo sono state poste al centro di un percorso di approfondimento conoscitivo pluridisciplinare comprensivo di: 1. raccolta dati d'archivio 2. acquisizione di conoscenze chimico-fisiche sulla natura del materiale e sulle forme di alterazione-degrado; 3. realizzazione di un "cantiere pilota" finalizzato alla individuazione ed ottimizzazione delle risorse tecniche ed economiche per l'approntamento del progetto di restauro vero e proprio. Il contributo qui presentato ha come obiettivo quello di illustrare l'esito del cantiere pilota costituita da una fase sperimentale incentrata sulla interazione tra campionamento delle successive fasi di intervento (pulitura, consolidamento, stuccatura, protezione) e le relative prove di indagine, sia in laboratorio che in situ. Il risultato atteso è quello di individuare un metodo applicabile su tutta la torre testando la possibilità di una verifica della procedura di conservazione programmata attraverso attività su fune, finalizzata all'applicazione di controlli periodici e ad attività di manutenzione per interventi leggeri e contenuti.

Barbara Scala
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Abstract

Il contributo illustra gli studi preliminari in corso alla Torre della Pallata in Brescia. La torre è costituita principalmente da pietra di Medolo, una roccia sedimentaria di estrazione locale, frequentemente utilizzata, soprattutto in periodo medioevale, in numerosi edifici della città. L'importanza costruttiva di tale materiale nel territorio bresciano, e non solo, è ampiamente suffragata dal suo utilizzo per svariati secoli come si riscontra, (per citare solo due realtà di valore di assoluto rilievo), nel Complesso di Santa Giulia e nel Duomo Vecchio di Brescia. Dalle prime ricognizioni sulla torre è emerso come i conci lapidei in Medolo si caratterizzano per soffrire in misura macroscopica l'aggressione di fenomeni dovuti all'azione delle acque meteoriche durante il periodo invernale (azione di gelo/disgelo) combinata con l'aggressione di elementi inquinanti presenti nell'atmosfera, e la conseguente proliferazione di patologie che compromettono seriamente lo stato di conservazione delle superfici lapidee, quali le croste. D'altra parte, i primi approfondimenti sulla natura del materiale hanno evidenziato una composizione geologica particolarmente soggetta all'aggressione di fenomeni anche molto gravi. I due processi sopra accennati, combinati tra loro, sono stati più volte causa di distacco improvviso di porzioni superficiali di materiale, anche di considerevole dimensione. Diversi episodi sono risultati ben documentati nel corso degli ultimi 150 anni, tanto che, per esempio, negli anni Trenta del secolo scorso, il ferimento di alcune persone, fornì la giustificazione per un vero e proprio cantiere di "messa in sicurezza" dei paramenti lapidei della Pallata, con conseguente rimozione di tutte le parti di materiale all'epoca considerate pericolanti. Episodi di caduta si sono ripetuti anche recentemente nell'aprile 2012. Da una prima analisi della documentazione storica sugli interventi di manutenzione effettuati nell'ultimo secolo, nonché dai recenti episodi di distacco, deriva la conferma di come il progetto di intervento sulle superfici della Pallata non possa essere ricondotto ad un'operazione di restauro una tantum. È opportuno avviare un programma di attività manutentive che consentano il costante monitoraggio dello stato di conservazione delle superfici, e la possibilità di valutare il ricorso periodico a campagne, impostate sul minimo intervento, di consolidamento localizzato. Una scelta di percorso che implicherebbe quindi il superamento della logica dell'intervento d'emergenza e di operazioni indiscriminate scientificamente poco corrette. Il programma di intervento proposto nell'ambito del progetto consiste in operazioni atte a riorganizzare in modo analitico le informazioni ed esperienze pregresse relative alla pietra di Medolo, e ricercare, in modo operativo e concreto, le procedure necessarie a definire un piano di intervento manutentivo condivisibile anche con altri monumenti e edifici della città, utilizzando quale "cantiere pilota" la Torre della Pallata. Le procedure per la conservazione del Medolo sono state poste al centro di un percorso di approfondimento conoscitivo pluridisciplinare comprensivo di: 1. raccolta dati d'archivio 2. acquisizione di conoscenze chimico-fisiche sulla natura del materiale e sulle forme di alterazione-degrado; 3. realizzazione di un "cantiere pilota" finalizzato alla individuazione ed ottimizzazione delle risorse tecniche ed economiche per l'approntamento del progetto di restauro vero e proprio. Il contributo qui presentato ha come obiettivo quello di illustrare l'esito del cantiere pilota costituita da una fase sperimentale incentrata sulla interazione tra campionamento delle successive fasi di intervento (pulitura, consolidamento, stuccatura, protezione) e le relative prove di indagine, sia in laboratorio che in situ. Il risultato atteso è quello di individuare un metodo applicabile su tutta la torre testando la possibilità di una verifica della procedura di conservazione programmata attraverso attività su fune, finalizzata all'applicazione di controlli periodici e ad attività di manutenzione per interventi leggeri e contenuti.
9788840406190
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11379/565160
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