ITA: Tra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo la famiglia Maggi poi Gambara può vantare un patrimonio immobiliare di assoluto rilievo dislocato, contemplando solo l’ambito bresciano, all’interno della città, fuori le mura e nei territori limitrofi. Nelle carte Gambara, ad oggi per la gran parte custodite presso l’Archivio di Stato di Brescia , la descrizione di tali proprietà non è mai esplicita, ma deve essere ricostruita attraverso l’analisi di documenti redatti per finalità diverse, quali inventari dei beni mobili collocati all’interno delle residenze e compilati con lo scopo di quantificare e qualificare le attrezzature in esse presenti, soprattutto in occasione di passaggi di proprietà; polizze d’estimo dettate dai proprietari; atti motivati da cause giuridiche, normalmente liti famigliari per ragioni ereditarie; contratti con operatori edili o affittuari, nello specifico architetti, periti o muratori individuati dalla committenza oppure mezzadri scelti per la conduzione delle proprietà a carattere agricolo. Nel presente scritto l’attenzione verrà rivolta, in particolare, a due architetture: la residenza nobiliare Maggi Gambara , fondata sulle rovine del teatro romano di Brescia, in contrada San Zeno, nel cuore della Cittadella vecchia; e quella suburbana, detta al Bioco (o Biocco), collocata nelle Chiusure per la quale si proporrà un affondo relativo alla porzione padronale ricompresa nel più ampio complesso a destinazione agricola. La lettura ambirà a ricomporre, seguendo la linea dettata dalle carte d’archivio, le principali trasformazioni attuate sui due immobili giungendo a ipotesi probanti sulla geometria e sull’organizzazione funzionale dei vani in essi presenti nel periodo ricompreso tra XVI e XVII secolo. ENG: Between the end of the 16th and the beginning of the 17th century Maggi Gambara family controls a vast real estate asset, dislocated both inside and outside Brescia walls, and in the neighboring areas. In Gambara documents, currently collected at the Archivio di Stato in Brescia, the description of such properties is never explicit, but it has to be interpreted through the analyses of documents assembled for different aims, such as asset inventory of chattels, developed to quantify and qualify family possessions (e.g. in case of change of ownership), valuation policy dictated by the owners, acts motivated by legal cases, family quarrels for hereditary reasons, contracts with professionals, builders or tenants (such as architects, experts or bricklayers identified by the owners, or share-croppers chosen for the administration of the agricultural ownership). In this paper attention will be addressed to two buildings: the noble Maggi Gambara residence, set up on the ruins of the roman theatre of Brescia (in the city quarter of San Zeno, the heart of Cittadella vecchia), and the suburban one, called Bioco, located in Chiusure; for the second, a detailed study related to the master portion included in the wide agricultural possession will be proposed. The study aims at reconstructing, following the line described by the archive documents, the main transformations carried out on the two buildings, to develop realistic hypothesis about the layout and on the functional organization of the compartments in 16th and 17th century.

Architetture e gestione del patrimonio immobiliare della famiglia Maggi Gambara tra XVI e XVII secolo. Il palazzo di Brescia e la «possessione al Bioco»

Elisa Sala
2019-01-01

Abstract

ITA: Tra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo la famiglia Maggi poi Gambara può vantare un patrimonio immobiliare di assoluto rilievo dislocato, contemplando solo l’ambito bresciano, all’interno della città, fuori le mura e nei territori limitrofi. Nelle carte Gambara, ad oggi per la gran parte custodite presso l’Archivio di Stato di Brescia , la descrizione di tali proprietà non è mai esplicita, ma deve essere ricostruita attraverso l’analisi di documenti redatti per finalità diverse, quali inventari dei beni mobili collocati all’interno delle residenze e compilati con lo scopo di quantificare e qualificare le attrezzature in esse presenti, soprattutto in occasione di passaggi di proprietà; polizze d’estimo dettate dai proprietari; atti motivati da cause giuridiche, normalmente liti famigliari per ragioni ereditarie; contratti con operatori edili o affittuari, nello specifico architetti, periti o muratori individuati dalla committenza oppure mezzadri scelti per la conduzione delle proprietà a carattere agricolo. Nel presente scritto l’attenzione verrà rivolta, in particolare, a due architetture: la residenza nobiliare Maggi Gambara , fondata sulle rovine del teatro romano di Brescia, in contrada San Zeno, nel cuore della Cittadella vecchia; e quella suburbana, detta al Bioco (o Biocco), collocata nelle Chiusure per la quale si proporrà un affondo relativo alla porzione padronale ricompresa nel più ampio complesso a destinazione agricola. La lettura ambirà a ricomporre, seguendo la linea dettata dalle carte d’archivio, le principali trasformazioni attuate sui due immobili giungendo a ipotesi probanti sulla geometria e sull’organizzazione funzionale dei vani in essi presenti nel periodo ricompreso tra XVI e XVII secolo. ENG: Between the end of the 16th and the beginning of the 17th century Maggi Gambara family controls a vast real estate asset, dislocated both inside and outside Brescia walls, and in the neighboring areas. In Gambara documents, currently collected at the Archivio di Stato in Brescia, the description of such properties is never explicit, but it has to be interpreted through the analyses of documents assembled for different aims, such as asset inventory of chattels, developed to quantify and qualify family possessions (e.g. in case of change of ownership), valuation policy dictated by the owners, acts motivated by legal cases, family quarrels for hereditary reasons, contracts with professionals, builders or tenants (such as architects, experts or bricklayers identified by the owners, or share-croppers chosen for the administration of the agricultural ownership). In this paper attention will be addressed to two buildings: the noble Maggi Gambara residence, set up on the ruins of the roman theatre of Brescia (in the city quarter of San Zeno, the heart of Cittadella vecchia), and the suburban one, called Bioco, located in Chiusure; for the second, a detailed study related to the master portion included in the wide agricultural possession will be proposed. The study aims at reconstructing, following the line described by the archive documents, the main transformations carried out on the two buildings, to develop realistic hypothesis about the layout and on the functional organization of the compartments in 16th and 17th century.
2019
978-88-917-8930-3
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