Le vicende giudiziali che si sono sviluppate a seguito dello scandalo relativo alle emissioni truccate noto come «dieselgate» rivelano una dimensione problematica che coinvolge direttamente il diritto privato europeo. Le prime decisioni intervenute in Germania e in Italia sul caso, specie se raffrontate con la definizione raggiunta in via transattiva in USA, evidenziano i limiti dell'enforcement realizzato attraverso la disciplina delle pratiche commerciali sleali ed inducono a riflettere sull'effettività della tutela dei consumatori europei, avuto particolare riguardo alla sostanziale svalutazione del pregiudizio ambientale arrecato dalla condotta della casa automobilistica. Dedicando specifica attenzione all'utilizzo di comunicazioni commerciali in cui si millantavano prestazioni ecosostenibili dei veicoli, lo scritto s'interroga sulla possibilità di qualificare in termini più articolati il fenomeno del greenwashing, tenendo conto dell'interesse non patrimoniale dei consumatori all'acquisto di un bene a basso impatto ambientale, così da assegnare al principio dello sviluppo sostenibile una funzione non meramente programmatica, nella consapevolezza del suo stretto legame con la solidarietà costituzionale.
Profili civilistici del «dieselgate». Questioni risolte e tensioni irrisolte tra mercato e sostenibilità
Francesca Bertelli
2021-01-01
Abstract
Le vicende giudiziali che si sono sviluppate a seguito dello scandalo relativo alle emissioni truccate noto come «dieselgate» rivelano una dimensione problematica che coinvolge direttamente il diritto privato europeo. Le prime decisioni intervenute in Germania e in Italia sul caso, specie se raffrontate con la definizione raggiunta in via transattiva in USA, evidenziano i limiti dell'enforcement realizzato attraverso la disciplina delle pratiche commerciali sleali ed inducono a riflettere sull'effettività della tutela dei consumatori europei, avuto particolare riguardo alla sostanziale svalutazione del pregiudizio ambientale arrecato dalla condotta della casa automobilistica. Dedicando specifica attenzione all'utilizzo di comunicazioni commerciali in cui si millantavano prestazioni ecosostenibili dei veicoli, lo scritto s'interroga sulla possibilità di qualificare in termini più articolati il fenomeno del greenwashing, tenendo conto dell'interesse non patrimoniale dei consumatori all'acquisto di un bene a basso impatto ambientale, così da assegnare al principio dello sviluppo sostenibile una funzione non meramente programmatica, nella consapevolezza del suo stretto legame con la solidarietà costituzionale.File | Dimensione | Formato | |
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